Detersivo per i piatti: uno dei tanti prodotti che utilizziamo quotidianamente, spesso senza chiederci come è realizzato e cosa davvero contiene. Una nuova indagine ci ricorda invece che alcuni di questi detersivi tanto comuni possono essere un pericolo per la nostra salute e per quella dell’ambiente in cui viviamo.
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Detersivo per i piatti: uno dei tanti prodotti che utilizziamo quotidianamente, spesso senza chiederci come è realizzato e cosa davvero contiene. Una nuova indagine ci ricorda invece che alcuni di questi detersivi tanto comuni possono essere un pericolo per la nostra salute e per quella dell’ambiente in cui viviamo.
Dovremmo pensare più spesso a quanto un gesto tanto banale e quotidiano come quello di lavare i piatti possa avere una serie di conseguenze al di fuori della nostra cucina. I piatti saranno infatti pulitissimi ma attraverso lo scarico del lavello la schiuma e il sapone arrivano ogni giorno molto lontano e possono mettere a rischio la salute dell’ambiente acquatico e non solo.
Una nuova indagine condotta dall’Environmental Working Group (EWG) su 232 detersivi per i piatti ha segnalato come 58 prodotti (indicati con la lettera “F”) contengano ingredienti preoccupanti, ovvero potenzialmente rischiosi per salute e ambiente. Ma di quali ingredienti si sta parlando?
DETERSIVO PER I PIATTI, INGREDIENTI PERICOLOSI
Secondo l’EWG, organizzazione di ricerca nonprofit con sede a Washington, gli ingredienti che preoccupano maggiormente trovati in alcuni detersivi per i piatti sono:
Cocamide DEA (o cocamide dietanolammide): che potrebbe essere cancerogena e tossica per il mondo acquatico.
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DMDM Hydantoin: la preoccupazione riguarda il rilascio di sostanze chimiche (in particolare formaldeide), e la possibile irritazione di pelle, occhi e polmoni.
Ethanolamine: questa sostanza può avere effetti negativi sul sistema respiratorio e sul sistema nervoso oltre che creare irritazioni della pelle e allergie. Tossica anche per il mondo acquatico.
Formaldeide: le preoccupazioni includono il cancro (anche lo IARC l’ha inserita tra le sostanze cancerogene per l’uomo), possibili allergie, problemi respiratori, dermatiti e danni all’ecosistema acquatico.
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Borato di sodio: le preoccupazioni riguardo a questa sostanza sono sostanzialmente rispetto ai suoi possibili effetti sul sistema riproduttivo ed endocrino oltre che i possibili danni a livello di pelle e respirazione.
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Acido solforico: questa sostanza potrebbe essere cancerogena e avere effetti dannosi su pelle e respirazione.
Triclosan: è tossico per il mondo acquatico ma anche gli effetti sulla salute umana di questa sostanza sono molto pericolosi: possibile cancro, problemi al sistema immunitario, circolatorio e sistema nervoso, irritazioni della pelle, allergie, danni a sistema digestivo e vista.
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DETERSIVO PIATTI, GLI INGREDIENTI NON SPECIFICI
Oltre alle sostanze specificatamente dichiarate nell’etichetta dei detersivi vi sono anche alcuni ingredienti indicati in maniera generica. Ciò significa che non si specifica esattamente di cosa si tratta ma è dichiarata solo la categoria di cui fa parte un determinato ingrediente ad esempio “tensioattivo” “conservante” “agente di pulizia”, ecc.
Questo ovviamente dal punto di vista dei consumatori non è corretto dato che quello che ci auguriamo è la possibilità di fare una spesa davvero trasparente. Con questo escamotage, infatti, i produttori possono nascondere dietro un termine generico una sostanza potenzialmente pericolosa. È per questo che EWG ha deciso di assegnare il punteggio F anche a coloro che usano terminologie generiche non dando modo a chi acquista di sapere effettivamente cosa contiene quel prodotto.
Categorie di ingredienti non-specifici che preoccupano sono: coloranti, agenti schiumogeni, regolatore del pH, conservanti, tensioattivi, agenti per addolcire l’acqua. Anche tra queste sostanze, infatti, si nascondo potenziali rischi di cancro, problemi al sistema riproduttivo, danni endocrini, irritazioni alla pelle, allergie e tossicità per gli organismi acquatici.
Attenzione quindi alle etichette in cui compaiono genericamente queste diciture:
• Coloranti
• Agenti schiumogeni
• Regolatori del pH
• Conservanti
• Tensioattivi
• Agenti per addolcire l’acqua
Non è detto che dietro si nasconda qualcosa di pericoloso ma nel dubbio, meglio non acquistare o chiedere specifiche direttamente alla casa produttrice.
DETERSIVI PERICOLOSI: LA LISTA
Se volete conoscere nel dettaglio lista di detersivi per i piatti classificati come F, ma magari anche dare un’occhiata ai detersivi contrassegnati con la lettera A, ovvero quelli più puliti e con meno effetti sull’ambiente e sulla salute (sono solo 23 prodotti ovvero l’8,9% sul totale), fate riferimento al sito EWG.
La ricerca è stata effettuata su una serie di detersivi comunemente venduti e utilizzati negli Stati Uniti, la maggior parte dei quali (forse addirittura tutti) non si trovano in Italia.
Questo non significa che noi possiamo stare più tranquilli: fate sempre attenzione all’etichetta di quello che acquistate e se trovate ingredienti pericolosi nella lista lasciateli pure sugli scaffali!
COME SCEGLIERE UN BUON DETERSIVO PER I PIATTI
Come possiamo dunque orientarci nella scelta di un detersivo per i piatti? È bene assicurarsi che sia ecologico (ma per davvero).
Detersivi piatti ecologici
Purtroppo non sempre se un’etichetta è di colore verde o si legge in bella vista che la formulazione del detersivo è ecologica possiamo fidarci. In fondo a questo articolo vi abbiamo elencato ad esempio una serie di detersivi che non sono davvero green come potrebbe sembrare.
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Fortunatamente si trovano sempre più facilmente in commercio, e anche nei tradizionali supermercati, dei detersivi per i piatti realizzati con formulazioni rispettose della salute umana e dell’ambiente. Vi consigliamo ovviamente di acquistare questi e di rendere così la vostra spesa sempre più consapevole.
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Detersivo piatti fai da te
Se poi avete tempo e voglia, potete anche sperimentare la realizzazione dei vostri detersivi in casa. Occorrono solo pochi ingredienti. Provate!
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Non sottovalutate mai l’importanza delle scelte che fate nel momento in cui acquistate un prodotto, anche questo è un modo per condizionare le aziende a produrre in maniera più green!
Francesca Biagioli