I detersivi in fogli per il bucato sono indubbiamente comodi e pratici oltre che un'ottima scelta green. Ma funzionano davvero? Per scoprirlo Altroconsumo ne ha testati 3 su varie tipologie di macchie
Esistono ormai da tempo sul mercato, anche se non sono molte le marche che li propongono tra le loro referenze per il bucato. Parliamo dei detersivi in fogli per la lavatrice su cui si è concentrato un test di Altroconsumo che ha valutato anche i più comuni detersivi liquidi per il bucato. Leggi anche: Detersivi per la lavatrice: sono questi i prodotti migliori (e non è Dash o Dixan), secondo Altroconsumo
I foglietti alternativi ai detersivi per il bucato vanno inseriti direttamente nel cestello della lavatrice e hanno il vantaggio non solo di essere pratici ma anche di occupare poco spazio ed essere un’ottima scelta green. Ma cosa contengono?
Altroconsumo che ha testato 3 prodotti in fogli spiega che:
I fogli sono costituiti da ingredienti pressati: durante il lavaggio si sciolgono e le sostanze lavanti agiscono alla pari di liquidi, gel, polveri e caps. I tre prodotti del test si definiscono eco e l’analisi della lista ingredienti ha confermato che lo sono: contengono pochi ingredienti (10-11), mirati alla rimozione dello sporco (in un detersivo liquido possiamo trovarne fino a 50). Uno non contiene neanche fragranze: buono a sapersi per chi non vuole profumi artificiali nel bucato. Insomma i detersivi in foglietti sono una buona scelta green.
Difficilmente si trovano nei comuni supermercati ma è decisamente più semplice acquistarli online.
I 3 prodotti, i più diffusi nella grande distribuzione, sono stati acquistati tra marzo e maggio 2022. Si tratta di:
- Natulim – Detersivo strisce biodegradabili naturali
- Truearth – Eco-Strips senza profumo
- Wave – Il Detersivo in fogli
Tutti sono stati testati per:
- Efficacia di lavaggio (che pesa per l’80% sul giudizio globale), valutata su 15 tipi di macchie standard: grasso (come olio e rossetto), sporco enzimatico (sangue e cioccolato), sporco vegetale (come erba e caffè)
- Grado di bianco e eventuale ingrigimento dei tessuti
- Rispetto dei colori, valutato dopo 20 lavaggi consecutivi su 22 differenti colori
- Impatto ambientale, valutata la composizione chimica (presenza di composti tossici per l’ambiente acquatico e biodegradabilità degli ingredienti) e il packaging che hanno influito per il 20% sul giudizio globale
I risultati
La domanda fondamentale che riguarda queste alternative per il bucato è se funzionano davvero. Altroconsumo scrive che:
sorprendentemente, le loro prestazioni di lavaggio sono state abbastanza buone. Hanno però qualche difficoltà con le macchie più ostinate. Nella rimozione delle macchie, se la cavano abbastanza bene, ma non sullo sporco grasso. Anche sull’aumento di grado di bianco dei tessuti non bisogna aspettarsi granché da questi prodotti: tendono a lasciar ingrigire i capi. Molto bene, in compenso, il rispetto dei tessuti colorati.
I 3 prodotti vengono quindi tutti sostanzialmente promossi, non con voti altissimi ma comunque buoni (60 punti ciascuno), considerando soprattutto che non contengono ingredienti dannosi per l’ambiente.
I punti deboli sono, a detta del test, il prezzo (non per tutte le tasche) e le poche specifiche in etichetta. Il costo per ogni lavaggio va da 0,33 a 0,56 euro contro 0,18 (costo medio di un detersivo liquido) mentre riguardo alle etichette la rivista segnala che:
Dal punto di vista dell’etichetta sono carenti di informazioni: spesso non indicano il numero di lavaggi (o è sbagliato) e mancano le avvertenze per il lavaggio.
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Fonte: Altroconsumo
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