Creme solari per pelli sensibili: leggi sempre l’Inci per evitare questi filtri, Avène tra i prodotti peggiori del test

Le creme solari per pelli sensibili sono davvero efficaci e allo stesso tempo prive di sostanze potenzialmente irritanti e controverse? Generalmente sì. Ci rivela le marche migliori e peggiori l'ultima indagine di Öko Test 

Sta arrivando l’estate e con lei la stagione in cui più si utilizzano le creme solari. Ma nel vasto mercato delle protezioni solari come orientarsi? E se si ha la pelle sensibile quale è meglio scegliere? Anche quest’anno Öko Test ha deciso di condurre un’indagine sulle creme solari e in questo caso proprio sui prodotti per pelli sensibili.

Il test è stato effettuato prendendo a campione 21 creme solari e lozioni, acquistate in negozi, supermercati, farmacie e discount. Si tratta di referenze vendute sul mercato tedesco ma alcune si possono acquistare anche nel nostro Paese.

Per quanto riguarda il fattore di protezione solare (SPF) le creme, tutte per pelli sensibili, sono in maggioranza con SPF 30 ma non mancano quelle 50 o 50+. Secondo i fornitori, questi prodotti sono caratterizzati da formulazioni leggere e non grasse che vengono rapidamente assorbite dalla pelle. Spesso fanno a meno del profumo o dell’alcool (in quanto potenzialmente irritanti per la pelle) e contengono ingredienti idratanti e lenitivi come il tocoferolo o il bisabololo.

Come sempre, gli esperti tedeschi sono andati a caccia di ingredienti controversi all’interno delle creme. Tutti i prodotti sono stati fatti analizzare per vedere se contenenevano sostanze come:

  • fragranze allergeniche che devono essere dichiarate
  • dietil ftalato (DEP)
  • composti di muschio e cashmeran
  • composti organoalogenati controversi
  • formaldeide o liberatori di formaldeide

Le creme che contenevano filtri UV minerali (biossido di titanio e/o all’ossido di zinco) sono state testate per i nanomateriali.

Leggendo l’Inci si è visto poi se le creme contenevano composti PEG, filtri UV chimici controversi, BHT e polimeri sintetici.

Per le creme che contenevano mica è stata chiesta ai produttori la prova dell’origine e della catena di approvvigionamento della mica utilizzata (CI 77019). È noto infatti che dietro a questo ingrediente si nasconde spesso lo sfruttamento dei lavoratori (anche minorenni).

Infine il test ha tenuto conto anche delle indicazioni sulle etichette delle creme solari:

Abbiamo declassato se le avvertenze e le istruzioni per l’applicazione per la prevenzione del cancro della pelle fornite dall’associazione industriale IKW erano incomplete. O se non vi era alcuna indicazione che un prodotto con il conservante cloruro d’argento applicato al biossido di titanio non è adatto a bambini di età inferiore ai tre anni.

I risultati

La buona notizia è che molti prodotti sono consigliati e solo due ottengono giudizi del tutto insufficienti. Ma gli esperti tedeschi ricordano che:

anche se la protezione solare è “insufficiente” è meglio di nessuna protezione UV.

Il risultati del test mostrano però che possiamo scegliere comunque buoni compromessi tra una giusta protezione solare e una lista di ingredienti che non contenga le sostanze più irritanti o controverse.

Nessuno dei prodotti testati conteneva filtri UV discutibili, ovvero quelli sospettati di agire come interferenti endocrini. I prodotti presi a campione contenevano o alcuni filtri UV chimici che gli esperti valutano in modo meno critico, oppure biossido di titanio e ossido di zinco (usati principalmente dai produttori di cosmetici naturali).

Il test ha poi notato la presenza di un conservante controverso, il cloruro d’argento applicato al biossido di titanio, questo:

Va bene fino a una percentuale stabilita dalla legge. Tuttavia, abbiamo misurato il contenuto di argento in laboratorio e lo abbiamo utilizzato per calcolare il contenuto di conservante. Un determinato contenuto supera l’importo massimo specificato nell’ordinanza sui cosmetici. Pertanto valutiamo il prodotto come “insoddisfacente”.

Il cloruro d’argento è vietato nelle preparazioni per bambini di età inferiore ai tre anni, dato che non si può escludere che si accumuli nel corpo. Ovviamente queste creme solari non sono esplicitamente formulate per bambini ma qualcuno potrebbe ugualmente utilizzarle sui più piccoli, ecco perché gli esperti sono convinti che questa indicazione andrebbe sempre apportata sulle confezioni.

Leggi sempre l’INCI delle creme solari

Nonostante dal test quasi tutte le creme solari escono bene, bisogna comunque fare sempre attenzione a leggere l’Inci del prodotto che intendiamo acquistare. Gli esperti tedeschi consigliano di lasciare sugli scaffali le protezioni che contengono:

  • etilesil metossicinnamato, 4-metilbenzilidene canfora e benzofenoni -1, -2 e -3
  • acido ottil-dimetil-para-ammino-benzoico (OD-PABA), octocrylene, etocrylene e omosalato

Le creme solari migliori e peggiori

Le creme solari migliori che ottengono “molto buono” sono 3 referenze tedesche e di queste solo Lavera sensitive 30 si trova anche in Italia.

Tra i prodotti che ottengono “buono”, invece,  vi sono diverse creme di marche presenti anche nel nostro Paese.

Vi sono ad esempio la crema Eucerin Sun Allergy Protect Sun 50+, Garnier Ambre Solaire Sensitive Expert +50, La Roche Posay Anthelios 30 e Nivea Sun Sensitive 50+.

creme solari migliori

creme solari buone

creme solari buone 2

creme solari buone 3

Due le creme solari peggiori, tra queste vi è l’Avene mineral 50+.

creme solari peggiori

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Fonte: Öko Test 

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