Un nuovo test ha analizzato 14 creme solari 50 e 50+ per capire se contenevano filtri Uv controversi e pericolosi per l'ambiente. In questo caso non è stata testata invece l'efficacia nel proteggere la pelle dai raggi dannosi
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Scegliere una crema solare che sia utile a proteggere la nostra pelle dai raggi UV ma allo stesso tempo non sia eccessivamente impattante sull’ambiente non è sempre impresa facile. Il problema è che spesso questi prodotti contengono filtri UV che inquinano gli ambienti acquatici.
Secondo l’American Chemical Society, ogni anno circa 14mila tonnellate di creme solari finiscono negli oceani di tutto il mondo e da lì iniziano a fare danni, pensiamo ad esempio a quelli sulla barriera corallina (non a caso alcuni Stati, tra cui le Hawaii, hanno vietato le creme solari con i filtri UV più controversi).
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Proprio per valutare l’impatto ambientale dei filtri UV chimici oltre che per verificare l’eventuale presenza di fragranze allergeniche, conservanti e stabilizzanti, la rivista dei consumatori svizzeri K-Tipp ha deciso di condurre un’indagine.
Sono 10 le creme solari con filtri UV chimici e 4 quelle con filtri UV minerali prese a campione e fatte analizzare da un laboratorio tedesco. Si trattava di creme “waterproof” per pelli sensibili con un fattore di protezione solare di 50 e 50+.
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Specifichiamo subito che l’efficacia delle creme non era un criterio di prova. Il laboratorio ha infatti lavorato solo sui seguenti ingredienti:
- Fragranze allergeniche che possono causare eczemi da contatto, vesciche e ferite aperte nelle persone sensibili
- Sostanze che indeboliscono la barriera cutanea: PEG, derivati del PEG ed EDTA
- Conservanti: la formaldeide può irritare gli occhi, la pelle e le vie respiratorie ed è considerata mutagena. Il butilidrossitoluene (BHT) e il butilidrossianisolo (BHA) possono entrare nel corpo attraverso la pelle e si sospetta agiscano come interferenti endocrini
- Filtri UV chimici: il laboratorio è andato alla ricerca di 17 filtri UV critici
I risultati
Il test evidenzia che tutte le creme solari prese a campione contenevano filtri UV dannosi per l’ambiente. L’agenzia meteorologica e oceanografica degli Stati Uniti avverte che vari filtri UV chimici potrebbero uccidere i coralli, deformare i ricci di mare, causare caratteristiche femminili nei pesci maschi e accumularsi nei delfini.
K-Tipp ha valutato i filtri UV, ormai onnipresenti nell’ambiente, utilizzando il database dell’Agenzia federale tedesca per l’ambiente che considera il rischio ambientale delle sostanze chimiche. Nello specifico: biodegradabilità, accumulo negli organismi, tossicità per mammiferi e organismi acquatici e possibili effetti sul sistema ormonale.
L’Agenzia federale dell’ambiente classifica 5 dei 10 filtri UV rilevati nel test come chiaramente pericolosi per l’ambiente acquatico. Si tratta di avobenzone, octocrilene, octinoxate, miloxate e octisalat.
Almeno una di queste sostanze è stata trovata nei prodotti dei marchi Ultrasun, Garnier Ambre Solaire, Louis Widmer, Sherpa Tensing e Collistar.
Come si legge su K-Tipp:
Le creme Garnier Ambre Solaire, Sun Look, Nivea Sun ed Eucerin contenevano avobenzone o octocrilene. L’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha indicazioni che questi filtri UV sono scarsamente degradabili nell’ambiente e si accumulano negli organismi. L’octinoxate, che è vietato dalle Hawaii, presenta tutti questi pericoli.
Una crema poi, la Migros Sun Look, conteneva benzofenone, sostanza che può provocare il cancro.
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Per quanto riguarda la presenza di altre sostanze controverse nelle creme solari, il test mostra che tutte quelle che utilizzavano filtri UV chimici contenevano anche un mix di sostanze sensibili tra cui PEG o EDTA.
Invece, 3 dei 4 filtri solari minerali non contenevano sostanze controverse. L’unica attenzione che gli esperti svizzeri consigliano a chi utilizza questo genere di creme solari è di controllare l’elenco degli ingredienti sulla confezione per evitare le formulazioni in cui siano presenti nano particelle (Nano in etichetta).
Le creme solari migliori e peggiori del test
Solo 3 creme ottengono “molto buono”, quella dei Laboratoires de Biarritz, Eco Cosmetics e Salt & Stone. Giudizio medio invece per la referenza Garnier Ambre Solaire e Eau Thermale di Avène.
Tra le “Bocciate” infine vi sono la Nivea Sun Sensitiv, Eucerin Sun Allergy Protect e Collistar Active Protection, come potete vedere nella seguente infografica.
I filtri UV da evitare per proteggere l’ambiente
L’Agenzia federale tedesca per l’ambiente classifica le seguenti sostanze come significatamente pericolose per l’ambiente acquatico:
- Amilossato (Isoamyl p-metossicinnamato)
- Avobenzone (butilmetossidibenzoilmetano)
- EHD-PABA (Ethylhexyl dimethyl PABA)
- Enzacamen (4-metilbenzilidene canfora)
- Omosalato (omentil salicilato)
- Octinoxate (Ethylhexyl Methoxycinnamate)
- Octisalat (2-etilesil salicilato)
- Octocrilene (2-etilesil 2-ciano-3,3-difenil acrilato)
- Ossibenzone (benzofenone-3)
- PABA (acido 4-amminobenzoico)
- Benzotriazolyl Dodecyl p-Cresol (2-(2H-Benzotriazol-2-yl)-6-dodecil-4-methyl-phenol)
Mentre queste altre sono solo leggermente pericolose:
- DHHB (dietilamino idrossibenzoil esil benzoato)
- Ensulizol (acido fenilbenzimidazolo solfonico)
- Iscotrizinolo (dietilesil butamido triazone)
- Ottil triazone (etilesil triazone)
- Sulisobenzone (Benzofenone-4)
- Tinosorb M (metilene bis-benzotriazolil tetrametilbutilfenolo)
Considerate che i produttori devono dichiarare i filtri UV che contengono le creme solari sulla confezione, di conseguenza è semplice evitare i prodotti in cui vengono utilizzate le sopracitate sostanze: basta leggere l’etichetta!
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Fonte: K-Tipp
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