Crackers a confronto: quali e come scegliere?

I crackers sono prodotti comodi che si possono portare in borsa e consumare in ogni momento come spuntini spezza fame. Ma come orientarsi nella scelta? Esistono prodotti migliori di altri e a cosa fare attenzione in etichetta?

I crackers sono prodotti comodi e pratici che si possono portare in borsa e consumare in ogni momento come spuntini spezza fame. Croccanti, gustosi e a lunga scadenza sono spesso presenti nelle nostre dispense, non a caso quando entriamo in un qualsiasi supermercato ci troviamo di fronte ad una vasta gamma di crackers di ogni genere, formato e sapore. Ma come orientarsi nella scelta? Esistono prodotti migliori di altri e a cosa fare attenzione in etichetta?

Quando si parla di crackers bisogna concentrarsi in particolare sul quantitativo di sale presente, che in alcuni casi è davvero molto, sul tipo di grasso utilizzato (ci può essere ad esempio olio di palma), sul totale di grassi saturi presenti ma anche sul tipo di farina con cui sono realizzati e sulla presenza di agenti lievitanti chimici o altri ingredienti.

Esistono poi i cosiddetti crackers non salati che in realtà sono salati eccome. Qualche anno fa diverse aziende hanno dovuto modificare le ingannevoli diciture “senza sale” stampate in bella vista sulle confezioni, apponendo la più corrette “crackers non salati in superficie” o “a ridotto contenuto di sale”.

Leggi anche: CRACKERS NON SALATI: 13 AZIENDE COSTRETTE A CAMBIARE LA DICITURA IN ETICHETTA

Leggere le etichette è più che mai fondamentale: guardando con attenzione si può scoprire ad esempio che un prodotto definito “di farro e grano saraceno” contiene in realtà solo un 8% di queste farine e ben un 85% di farina di frumento (questa è solo una delle tante sorprese che può riservare la lettura delle etichette alimentari!). È evidente quindi quanto sia importante non lasciarsi ammaliare da confezioni e slogan accattivanti e quando al contrario sia necessario andare sempre a fondo leggendo la lista degli ingredienti e la tabella nutrizionale.
L’alternativa ai prodotti confezionati è quella di preparare i crackers in casa. Bastano acqua, olio extravergine, farina, erbe e spezie per aromatizzarli.

Mettiamo ora a confronto i più noti e utilizzati crackers, quelli che probabilmente anche voi avete in casa o vi è capitato di acquistare.

LE ETICHETTE A CONFRONTO

SFOGLIA GRANO SALATI – MULINO BIANCO

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Ingredienti: Farina di frumento, olio di semi di girasole, sale, estratto di malto d’orzo e mais, correttore di acidità: carbonato acido di sodio, farina di orzo maltato,lievito madre 0,5% (farina di frumento, acqua, farina di orzo maltato, lievito), lievito.

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CRACKERS SALATI PREMIUM – SAIWA

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Ingredienti: Farina di FRUMENTO, olio vegetale di palma, correttore di acidità (carbonati di sodio), sale 2,3%,farina di malto d’ORZO, lievito di birra, lievito madre naturale.

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CRACKERS A RIDOTTO CONTENUTO DI SALE – PAVESI

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Ingredienti: Farina di frumento, olio di soia, estratto di malto d’orzo e mais, sale, correttore di acidità: carbonato acido di sodio, farina di orzo maltato, lievito.
Può contenere tracce di: arachidi, frutta a guscio, latte, sesamo, soia e uova.

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CRACKERS DI MAIS – GALBUSERA

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Ingredienti: Farina di frumento, olio di mais 11%, farina di mais 10%, estratto di malto d’orzo, lievito madre naturale 1% (frumento), sale marino integrale, correttore di acidità (della lievitazione) carbonato acido di sodio, farina di malto d’orzo, lievito per panificazione (lievito di birra), aromi naturali, vitamina E.

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RISO SU RISO – GALBUSERA

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Ingredienti: Farina di frumento, riso soffiato 12%, farina di riso 9%, olio di mais 8%, estratto di malto d’orzo, lievito madre naturale 1% (frumento), sale marino integrale 1%, correttore di acidità (della lievitazione) carbonato acido di sodio, farina di malto d’orzo, lievito per panificazione (lievito di birra).

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CRACKERS DI RISO – SCOTTI

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Ingredienti: Farina di riso*, sale marino. *=Da agricoltura biologica.

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CRACKERS FARRO E GRANO SARACENO – VITASNELLA

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Ingredienti: farina di frumento 85,7%, olio di palma, farina integrale di farro 4%, farina integrale di grano saraceno 4%, farina di lenticchie cotte, lievito di birra, crusca di frumento, sale, fibra vegetale di pisello 1,8%, latte intero in polvere, glutine di frumento, emulsionante (E481), estratto di malto d’orzo, farina di malto d’orzo, correttore di acidità (carbonati di sodio), farina di frumento maltato, antiossidanti (estratti di rosmarino).

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CRACKERS INTEGRALI – COLUSSI

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Ingredienti: Farina di frumento – farina di frumento integrale (37%) – olio di semi di girasole (9%) – lievito – sale – estratto di malto d’orzo e di frumento.

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CRACKERS INTEGRALI FIBRE EXTRA – MISURA

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Ingredienti: Selezione Misura Integrale Fibrextra 92% (farina di frumento integrale 98,7%*, fibra solubile da amido di frumento 1,3%) – Olio di girasole (9%) – Latte scremato in polvere – Agenti lievitanti: carbonato acido di ammonio, carbonato acido di sodio, difosfato disodico – Estratto di malto d’orzo e di mais – Sale – Lievito di birra – Agente di trattamento della farina : acido L-ascorbico. (*) Pari al 91% della ricetta totale. Contiene glutine e latte. Può contenere soia, sesamo.

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MINI CRACKERS DI FARRO – SARCHIO

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Ingredienti: *farina di farro (89%), *olio di semi di girasole (7%), *malto d’orzo , sale, acqua. *Prodotto biologico.

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TABELLA COMPARATIVA

Mettiamo adesso a confronto nello specifico nei diversi crackers: il quantitativo di sale, il tipo di farina utilizzata, i grassi presenti e gli agenti lievitanti utilizzati e le fibre. Questa tabella comparativa vi agevolerà il compito.

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IL PARERE DELLA NUTRIZIONISTA

Abbiamo chiesto a Roberta Martinoli, medico e nutrizionista, di darci qualche indicazione utile per poter scegliere, tra i tanti tipi in commercio, i crackers di maggiore qualità. Ecco cosa ci ha detto:

“L’industria alimentare ci propone un’estrema variabilità di crackers. Il consumatore li percepisce, non sempre a ragione, come prodotti più leggeri e più pratici rispetto al pane e questo perché un pacchetto di crackers definisce già la dose che dobbiamo consumare. Non serve poi fare la spesa tutti i giorni come accade invece quando scegliamo di mangiare il pane. Ma i crackers non sono tutti uguali. Ci sono quelli che contengono grassi di origine vegetale e quelli che al contrario sono completamente privi di grassi. Ci sono quelli integrali e quelli che si fregiano immeritatamente di questa dicitura. Spesso infatti la materia di cui sono fratti è farina di grano tenero raffinata (tipo 0) con l’aggiunta di cruschello. In altri casi la farina integrale rappresenta appena la metà dell’impasto.
Ci sono poi i crackers insaporiti al formaggio. Spesso si tratta di un formaggio ottenuto da latte in polvere e quindi di scarsa qualità. Ogni volta poi in cui la lista degli ingredienti si complica accanto al sale compaiono anche gli zuccheri e spesso nei crackers più lavorati troviamo l’onnipresente sciroppo di glucosio-fruttosio”.

Come dobbiamo quindi orientarci nella scelta?

“È proprio la lista degli ingredienti a rappresentare il nostro principale criterio di scelta. Ci piacerebbe trovare un cracker che contenga farina integrale vera e non farina di grano tenero di tipo 0, che non contenga grassi e che nel caso in cui li contenga non preveda nella sua formula l’olio di palma, che sia lievitato utilizzando un lievito naturale, che non contenga sciroppo di glucosio-fruttosio né farine maltate. Spesso infatti scorgiamo tra gli ingredienti l’estratto di malto d’orzo o le farine maltate. Di cosa si tratta? I chicchi del cereale vengono fatti macerare a contatto con l’acqua, quindi vengono posti in apposite camere di germinazione e infine vengono fatti essiccare. Durante la germinazione avviene la conversione dell’amido in molecole più semplici (maltosio e destrosio) ad opera di due enzimi, la beta e l’alfa-amilasi. I lieviti crescono utilizzando questi zuccheri come substrato nutritivo. Quindi le farine maltate vengono previste nell’impasto per un’esigenza dell’industria alimentare. Sarà così possibile ottenere un prodotto più friabile perché meglio lievitato. Gli zuccheri che residuano nell’impasto perché non sono stati consumati dai lieviti caramelizzano in cottura consentendo l’ottenimento di un prodotto più colorato e saporito. Ma per effetto dello stesso processo di caramellizzazione troveremo tra gli ingredienti non dichiarati anche l’acrilammide, sostanza potenzialmente cancerogena. Inoltre una parte degli zuccheri rimane nel prodotto finito elevandone così l’indice glicemico”.

Leggi anche: 10 farine alternative alla farina 00

CRACKERS FATTI IN CASA

Anche per quanto riguarda i crackers, vi consigliamo quando possibile l’autoproduzione. Preparare in casa crackers gustosi e sani è semplice e veloce, con o senza pasta madre. I vantaggi indubbiamente sono molti: avere un prodotto fresco realizzato con ingredienti di migliore qualità, a partire dalla farina, e la possibilità di limitare il quantitativo di sali e grassi. Ecco alcune ricette che potete sperimentare:

Cracker fatti in casa: 10 ricette homemade

Snack vegan: cracker alla curcuma

Francesca Biagioli

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