In Germania, l'Associazione federale delle organizzazioni dei consumatori sta spingendo affinché venga creato un centro di osservazione dei prezzi alimentari, utile a contrastare gli aumenti ingiustificati. Un monitoraggio che - non c'è dubbio - sarebbe utile anche in Italia
In Germania, l’Associazione federale delle organizzazioni dei consumatori (Vzbv) ha recentemente avanzato una proposta interessante: la creazione di un centro di osservazione dei prezzi dei prodotti alimentari.
Questa richiesta giunge in un contesto di crescente preoccupazione per l’aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari, che dal 2021 hanno visto un incremento di quasi il 33% in Germania (ma è un problema che riguarda da vicino anche l’Italia).
Ramona Pop, membro del consiglio direttivo di Vzbv, sostiene che l’aumento dei prezzi non può essere attribuito solo ai costi di produzione e che un osservatorio potrebbe scoprire pratiche sleali da parte dei produttori.
L’idea di un tale osservatorio nasce da un’indagine della compagnia di assicurazione Allianz Trade, che evidenzia come una parte significativa dei rincari non sia giustificata da fattori come l’aumento dei costi energetici o salariali. L’indagine ha anche rilevato che i produttori spesso non riducono i prezzi nemmeno quando i costi di produzione diminuiscono.
Come ha dichiarato Ramona Pop:
Il governo federale deve finalmente far luce sull’oscurità dei prezzi alimentari. Un osservatorio dei prezzi può scoprire pratiche sleali e tutelare così i consumatori dai prezzi eccessivi nei negozi. Paesi come Spagna e Francia stanno indicando la strada. La Germania deve seguire l’esempio.
E in Italia?
La Germania cita la Spagna e la Francia come Paesi virtuosi in cui già esiste qualcosa di simile. E in Italia?
Il tema dei prezzi è certamente rilevante anche nel nostro Paese, dove l’aumento dei costi dei generi alimentari negli ultimi anni ha avuto impatti significativi sui bilanci familiari, in particolare per le famiglie a basso reddito. Tuttavia, finora non sono stati fatti passi concreti verso la creazione di un osservatorio indipendente per monitorare i prezzi alimentari, come quello di cui si sta parlando in Germania.
In Italia c’è l’Osservaprezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che fornisce dati sui prezzi dei beni di consumo, ma è progettato con obiettivi e modalità diverse. Osservaprezzi si concentra infatti sulla comparazione dei prezzi tra diversi rivenditori e offre uno strumento di trasparenza per i consumatori, ma non ha il compito di analizzare e monitorare le strategie di prezzo lungo tutta la filiera produttiva e distributiva, né di identificare e denunciare eventuali pratiche sleali da parte dei produttori.
L’idea di un centro di osservazione dei prezzi alimentari indipendente potrebbe dunque rappresentare una soluzione efficace anche per l’Italia. Una simile iniziativa garantirebbe maggiore trasparenza nei prezzi dei prodotti alimentari, assicurando che gli aumenti siano realmente giustificati e non frutto di pratiche sleali o dell’avidità dei produttori.
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Fonte: Vzbv
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