Öko-Test ha confrontato 20 marche di concentrato di pomodoro e la metà sono risultate contaminate da tossine della muffa
Un nuovo test ha confrontato diverse marche di concentrato di pomodoro per scoprire se all’interno di questo prodotto di uso comune si nascondano sostanze controverse. Purtroppo, i risultati hanno evidenziato una grande contaminazione da tossine della muffa.
Nella cucina italiana il concentrato di pomodoro è un prodotto molto utilizzato in particolare per insaporire i sughi. Ormai si trova con gran facilità anche all’estero, dove la nostra gastronomia e i suoi prodotti tipici sono molto apprezzati.
Dalla Germania arriva un nuovo test che ha confrontato 20 marche di concentrato di pomodoro, vendute principalmente sul mercato tedesco ma alcune delle quali presenti anche in Italia.
A condurlo gli esperti della rivista Öko-Test che, come sempre, hanno analizzato i vari prodotti a caccia di sostanze discutibili presenti al loro interno e che putroppo, anche stavolta, sono state puntualmente trovate.
I risultati del test tedesco
I risultati hanno mostrato che un concentrato di pomodoro su due nel test è contaminato da tossine della muffa in livelli che gli esperti della rivista tedesca considerano “aumentati” o addirittura “molto aumentati”. Si tratta in particolare di alternariolo e acido tenuazonico (TeA).
Come si legge su Öko-Test:
Non solo è grave, ma può anche essere pericoloso per la salute. (…) Nel test, i laboratori da noi commissionati hanno scoperto due forme: sia l’alternariolo che l’acido tenuazonico (TeA) sono discutibili, ma l’alternariolo lo è ancora di più: è ‘genotossico in vitro’, cioè ha danneggiato il materiale genetico negli studi sulle cellule. Negli esperimenti sugli animali, il TeA ha inibito la formazione delle proteine del corpo, che all’inizio sembrano innocue, ma potrebbero causare danni agli organi.
Le tossine della muffa sono abbastanza comuni sulle piante e si possono trovare in noci, cereali, spezie, frutta e verdura come i pomodori.
Come era già accaduto nel caso della passata di pomodoro, anche nel test sul concentrato il problema riguarda spesso i prodotti biologici: tre concentrati bio sono risultati infatti particolarmente contaminati. (Leggi anche: Passate di pomodoro, 1 su 5 contiene tossine della muffa. Lidl e Pomì le marche migliori del nuovo test).
I 3 prodotti biologici superano i valori guida consigliati (ma non imposti per legge) dall’Ue per i prodotti a base di pomodoro trasformato ma anche un altro concentrato nel test supera significativamente entrambi i valori guida per Alternariol e TeA (il prodotto Cirio). C’è da dire però che, a detta di Öko-Test, tali valori guida non sono sufficienti in quanto si tratta appunto di indicazioni che le aziende possono seguire o meno e:
Un totale di quattro produttori ha optato per il no.
Un problema quello delle tossine della muffa che però non è irrisolvibile a livello della produzione. Alcuni concentrati (7 per la precisione), tra cui anche alcune marche economiche, hanno ottenuto un punteggio “molto buono”, testimoniando che è possibile realizzare concentrato di pomodoro che non contenga muffa.
Ma le tossine della muffa non sono l’unico problema che riguarda i concentrati di pomodoro. Il test mostra che vi è presenza anche di tracce di alcuni pesticidi particolarmente discutibili in cinque prodotti. Nello specifico sono stati individuati:
- Chlorfenapyr e Imidacloprid: tossici per le api
- Dimetomorfo: che potrebbe interferire con la riproduzione umana
Altra spiacevole notizia è che quasi tutti i pomodori utilizzati nei concentrati del test provengono dall’Italia, dunque il problema delle tossine della muffa e dei pesticidi ci tocca da vicino. In 3 casi l’analisi effettuata sui concentrati ha indicato come origine dei pomodori Spagna o Marocco.
Nell’indagine si considera anche lo scottante tema delle condizioni di lavoro nei campi dei braccianti agricoli della filiera del pomodoro. A questo proposito Öko-Test scrive che nei precedenti test sui prodotti a base di pomodoro, la maggior parte dei produttori (spesso gli stessi) non ha risposto al sollecito da parte della rivista a divulgare la catena di approvvigionamento in modo trasparente. In questo caso, invece, sembra l’abbiano fatto.
Le marche migliori e peggiori
In base a tutti i parametri analizzati il concentrato di pomodoro peggiore è risultato essere quello Cirio.
I 7 prodotti che hanno ottenuto “molto buono” sono tutte referenze tipiche del mercato tedesco ma ha ottenuto “buono” il concentrato Mutti e quello Pomito (nonostante la presenza di piccole tracce di Dimetomorfo).
Il Freshona (Lidl) è risultato “soddisfacente”.
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Fonte: Öko-Test
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