Colombe di marca, sono davvero migliori di quelle low cost? Il confronto

Colombe low-cost e a marchio della grande distribuzione, c'è differenza? Il confronto di 8 prodotti venduti nel 2019 nei supermercati.

Colombe low-cost e a marchio della grande distribuzione, c’è differenza? Il confronto di 8 prodotti venduti nel 2019 nei supermercati.

Arriva Pasqua e non rinunciamo ad avere sulle nostre tavole, oltre all’uovo di cioccolata, anche la colomba. Ma come sceglierne una di qualità? Quelle dei marchi noti e quelle dei supermercati o discount in cosa differiscono?

Un interessante confronto in merito alle colombe di Pasqua è stato fatto da Qualescegliere.it che ha valutato la qualità di 8 differenti marchi, comunemente venduti nei negozi e supermercati, con lo scopo di capire quali caratteristiche deve avere una colomba per definirsi di qualità al di là del marchio o del costo per il consumatore.

Partiamo dal presupposto che, secondo il Decreto Ministeriale del 22/07/2005, nell’impasto della colomba devono essere utilizzati: farina di frumento, zucchero, uova di gallina intere di classe A o tuorlo d’uovo (in quantità non inferiore al 4% del totale), materia grassa butirrica (minimo 16%), scorze di agrumi candite (non meno del 15%), lievito naturale e sale. Si possono poi inserire ulteriori ingredienti facoltativi: latte e derivati, burro di cacao, miele, zuccheri, altri lieviti, malto aromi e conservanti come sorbato di potassio e acido sorbico.

Ma torniamo adesso alla comparazione delle colombe più acquistate. L’analisi ha valutato le caratteristiche dei seguenti prodotti: 

  • Colomba tradizionale Tre Marie
  • Colomba classica Bauli
  • Colomba classica Balocco
  • Fior di colomba classica Maina
  • Colomba senza canditi Coop
  • Colomba classica Carrefour
  • Colomba classica Lidl Favorina
  • Colomba classica Conad

Si tratta quindi di 4 prodotti a marchio noto e 4 commercializzati con il brand del supermercato in cui si possono acquistare.

In particolare le colombe sono state analizzate valutando:

  • lista ingredienti
  • peso
  • aspetto
  • consistenza
  • data di scadenza
  • prezzo

Quali sono le colombe migliori?

Come è già noto e vi avevamo spiegato in un articolo sulle colombe pasquali di qualche tempo fa non sempre vi è una sostanziale differenza tra prodotti a marchi noti e prodotti a marchio del supermercato o discount. 

Come si legge sul sito di qualescegliere.it: “Il raffronto tra marche e sottomarche rivela similitudini inaspettate” ad esempio il fatto che la maggior parte dei produttori non specificano in etichetta la percentuale di materia grassa butirrica, anche se nel decreto che detta le norme su come deve essere preparata una colomba viene chiaramente detto che questa componente non può essere minore del 16% degli ingredienti totali.

Le composizioni sono spesso simili anche se, ad uguale stabilimento di produzione, non sempre equivale ricetta del tutto identica. L’unica arma che abbiamo a nostra disposizione è quella di leggere attentamente le etichette!

Ecco la classifica delle colombe migliori secondo questa analisi:

  • Tre Marie: ha un’etichetta trasparente e rispetta le percentuali di ingredienti. Il prezzo alto è giustificato. Punti forti: tutte le percentuali degli ingredienti indicati dalle direttive sono rispettate. Punti deboli: nessuno
  • Balocco: la qualità di questa colomba è buona e il prezzo conveniente, il rapporto tra le due caratteristiche è dunque vantaggioso. Punti forti: buona percentuale ingredienti. Punti deboli: crosta leggermente oleosa
  • Bauli: guadagna il terzo posto questa colomba che ha una lista di ingredienti buona anche se si segnala che non viene specificato il quantitativo di tuorlo d’uovo utilizzato. Punti forti: lievitazione naturale per 30 ore. Punti deboli: non è specificata la percentuale di tuorlo.
  • Maina: qui già finiamo un po’ più lontani dalla qualità dato che non vengono seguite le indicazioni della ricetta tradizionale. Non si tratta quindi di una colomba ma, come si legge sulla confezione, di “fior di colomba”. Il prezzo è stato valutato comunque troppo alto. Punti forti: crosta con amaretti, buona alternativa per chi non mangia mandorle. Punti deboli: prezzo elevato per non essere propriamente una colomba.
  • Conad: come Bauli la colomba a marchio Conad non dichiara la percentuale di tuorlo d’uovo ma gli altri ingredienti sono tutti quelli richiesti dal decreto ministeriale e nelle giuste quantità. Il prezzo è considerato soddisfacente. Punti forti: quantità di canditi e mandorle maggiore di altre colombe da supermercato. Punti deboli: non si conosce il tempo di lievitazione e la percentuale di tuorlo d’uovo
  • Coop: buona la lievitazione di questa colomba ma nonostante sia priva di canditi ha un prezzo più alto delle altre. Punti forti: lievitazione naturale e 40 ore di lavorazione. Punti deboli: prezzo più alto di tutte le altre pur essendo priva di canditi
  • Carrefour: si tratta della colomba più economica e con minor percentuale di canditi rispetto alle altre. Anche in questo caso non si sa la percentuale del tuorlo inserita nella ricetta. Punti forti: prezzo. Punti deboli: percentuale di uova non specificata e poche scorze d’arancia.
  • Lidl Favorina: è stato riscontrato qualche problema in questa colomba per quanto riguarda la glassa che non segue le indicazioni del decreto ministeriale secondo cui si può utilizzare, oltre alle mandorle,: armelline, nocciole o anacardi, farina (di riso, mais o frumento), cacao, zuccheri, amidi, oli vegetali, aromi naturali, emulsionanti e i due conservanti, sorbato di potassio e acido sorbico. Punti forti: giusta percentuale di canditi. Punti deboli: ingredienti della glassa

Non sono state trovate significative differenze in quanto a data di scadenza, quasi tutte le colombe vanno consumate entro giugno-luglio 2019. Per avere un quadro completo e conoscere tutta la lista di ingredienti di queste colombe potete cliccare qui

Come scegliere una colomba

Abbiamo capito che non sempre vi è una grande differenza tra marche e sottomarche e quello a cui dobbiamo fare davvero attenzione è l’etichetta e la lista di ingredienti. Facciamo attenzione dunque al tipo di farina utilizzata, allo zucchero ma anche ad eventuali ingredienti aggiuntivi, ad aromi e conservanti.

E’ bene scegliere poi colombe in cui è ben chiaro il tipo di lievito utilizzato oltre che le tempistiche di lievitazione e produzione.

E’ chiaro però che se vogliamo acquistare una colomba di vera qualità dovremmo scegliere le produzioni artigianali e biologiche, fatte con ingredienti di livello superiore rispetto ai prodotti da supermercato.

La migliore alternativa rimane comunque quella di prepararsi in casa con ingredienti selezionati la propria colomba. Qui trovate la nostra ricetta.

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Francesca Biagioli

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