Öko-Test ha messo a confronto 21 collutori per valutarne efficacia e sicurezza della composizione. Tra i peggiori ci sono Parodontax e Oral B
Lavarsi i denti e subito dopo utilizzare un collutorio è per molti di noi parte integrante della routine mattutina. Ma questi prodotti sono davvero utili e privi di sostanze potenzialmente dannose? Scopriamo i risultati della nuova indagine di Öko-Test che ha analizzato e confrontato 21 collutori di uso comune.
I collutori vengono generalmente utilizzati come supporto alla basilare igiene dentale eseguita con spazzolino e dentifricio. Un aiuto in più per prevenire la carie e l’infiammazione delle gengive.
Per ottenere questo scopo, però, tali prodotti si servono ovviamente di alcuni principi attivi che, sottolinea la rivista, non sempre sono innocui.
Per capire quali prodotti sul mercato sono da una parte efficaci e dall’altra esenti dalla presenza di sostanze controverse, la rivista Öko-Test ha voluto testare 21 collutori venduti principalmente nei supermercati, discount e farmacie tedesche, alcuni dei quali presenti anche in Italia.
I risultati
Come sempre la rivista segnala in particolare la presenza di alcune sostanze aggressive o potenzialmente dannose. Nel caso dei collutori si parla di:
- sodio laurilsolfato, tensioattivo aggressivo che non dovrebbe essere utilizzato sulla mucosa orale sensibile
- propil paraben, un conservante che si sospetta agisca come un ormone
- BHT, antiossidante sospettato di essere interferente endocrino
- PEG, composti che possono rendere la pelle più permeabile alle sostanze estranee
Vi è poi spesso presente l’alcol, che può essere un problema per alcune persone. Inoltre, chi utilizza regolarmente collutorio dovrebbe sapere che si può incorrere in lievi effetti collaterali come ad esempio bruciore o scolorimento di lingua e denti.
In quanto all’efficacia di questi prodotti contro la carie e l’infiammazione delle gengive, gli studi dimostrano che i collutori contenenti fluoro (e tutti i prodotti analizzati lo contenevano entro i limiti raccomandati dall’Istituto federale per la valutazione dei rischi) possono avere “un effetto profilattico contro la carie”. Buoni i risultati anche per chi soffre di parodontite, i collutori infatti utilizzati dopo la pulizia meccanica, assicurano una protezione in più dal rischio di infiammazioni gravi che alla lunga possono portare alla perdita dei denti.
In realtà però, a detta della rivista tedesca, non tutti i principi attivi presenti nei collutori sono convincenti e anche l’uso del prodotto in sé, per quanto scelto tra i migliori, per molte persone non è affatto necessario.
Come ha dichiarato Nicole Arweiler, capo del dipartimento di parodontologia del Marburg University Hospital:
“Coloro che praticano una buona igiene orale e non hanno problemi con le gengive non hanno bisogno di una soluzione antibatterica per il risciacquo della bocca” .
Di conseguenza i collutori andrebbero utilizzati solo se necessario.
Come nel caso di altri test, infine, la rivista tedesca ha considerato anche il peso ambientale dell’imballaggio dei collutori, scoprendo così che solo quattro produttori nel test utilizzano più del 30% di materiali riciclati realizzati con bottiglie di PET usate.
I collutori migliori e peggiori
Partiamo dalla buona notizia, 9 collutori ottengono il massimo dei voti nel test e sono dunque raccomandati. Tra questi vi è il collutorio Dentalux Nature Bio di Lidl (Dentalux alla menta di Lidl è invece solo “soddisfacente”) e Eurodont venduto da Aldi Süd e Aldi Nord.
Considerando tutti i vari parametri, 5 collutori vengono sconsigliati dal test in quanto hanno ottenuto un punteggio “insoddisfacente” o “insufficiente” tra questi molti marchi noti:
- Parodontax (il peggiore del test penalizzato sodio laurilsolfato, propil paraben e PEG)
- Oral B
- Meridol
- Listerine
Strappa una sufficienza ma non è tra i migliori Elmex penalizzato per la presenza di PEG.
Fonte: Öko-Test
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