Com'è ormai noto, la frutta può risultare contaminata da diversi pesticidi utilizzati per la sua coltivazione. Ma queste sostanze poi finiscono anche in confetture e marmellate? Ovviamente sì, come dimostra quest'ultimo test francese che ricorda però come i pesticidi siano sempre ben al di sotto dei limiti di legge
La rivista francese 60 Millions de Consommateurs ha analizzato alcune marche di confetture di fragole e albicocche a caccia di sostanze controverse al loro interno, in particolare pesticidi come insetticidi o fungicidi.
Sono state 40 le referenze prese a campione, tutte tipiche del mercato francese, di cui i laboratori hanno analizzato la composizione, i claims, la presenza di additivi e i valori nutrizionali ma le hanno anche testate per 600 diversi pesticidi.
Cosa hanno trovato? 15 diverse molecole di insetticidi o fungicidi in 22 delle 40 referenze analizzate. Quindi oltre la metà delle confetture – almeno di quelle analizzate – conteneva pesticidi!
Alcuni pesticidi (presenti in 4 vasetti), tra l’altro, erano addirittura vietati dall’Ue a causa della loro nocività. Parliamo del carbendazim e del tiofanato-metile.
Ma come specificano gli esperti francesi:
Anche se questi pesticidi hanno effetti potenzialmente tossici (allergia, nocività per l’ambiente, persino impatti sulla fertilità o sulla salute del feto), sono tutti a concentrazioni ben al di sotto delle soglie regolamentari. Il carbendazim, molecola vietata dal 2014 in Europa, è stato dosato a circa 0,02 mg/kg, cioè al di sotto degli 0,2 mg/kg precedentemente autorizzati nell’Unione Europea. Ciò non impedisce che la sua presenza sia indesiderabile e persino preoccupante per i consumatori.
E come ha sottolineato anche Blandine Delbecque, responsabile qualità di Lucullus, proprietaria del marchio Confituriers des Hauts-de-France, la cui confettura di fragole è risultata contenere tracce di 4 pesticidi autorizzati:
Le dosi osservate sono da cinque a dieci volte inferiori al limite massimo di residui (LMR) imposto dalla normativa. Siamo appena sopra la soglia della quantificazione.
Un’altra sorpresa, se così possiamo dire, è che ad essere più contaminate sono risultate le confetture di albicocca e non quelle di fragole, come invece ci si poteva aspettare (dato che spesso questo viene considerato il frutto con più tracce di pesticidi in assoluto).
La spiegazione, secondo 60 Millions de Consommateurs potrebbe essere che:
Le fragole, il più delle volte coltivate fuori terra, beneficiano di un ambiente più controllato.
Ma c’è anche una buona notizia da non sottovalutare: nessuna traccia di pesticidi è stata rilevata nelle 10 marmellate biologiche testate. Di conseguenza gli esperti francesi consigliano ai consumatori di scegliere le confetture bio.
Vi mostriamo le seguenti infografiche dove sono riportati i dati relativi a tutte le confetture testate ma in questo caso ci interessano relativamente, dato che si tratta di prodotti tipicamente francesi.
E in Italia?
Non sappiamo quale sia la attuale situazione delle confetture italiane, l’ultimo test su quelle di fragole risale al 2021 ed era arrivato a risultati simili.
Leggi anche: Confetture di fragole, il test sulle marche più vendute rivela pericoli per i bambini più piccoli
È vero che si tratta di tracce di pesticidi ben al di sotto del livello di legge ma, se vogliamo evitarle del tutto, meglio orientarci sui prodotti biologici.
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Fonte: 60 Millions de Consommateurs
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