C’è ancora glifosato nella farina, il nuovo test l’ha trovato in 11 marche su 14 (ma Lidl si salva)

Un nuovo test italiano condotto sulle farine ha trovato, in 11 campioni su 14, presenza di glifosato (anche se ben al di sotto dei limiti di legge)

La farina è un ingrediente fondamentale nelle nostre cucine ma per realizzarla, a partire dal grano, si fa spesso uso di pesticidi, in particolare di glifosato. Questo erbicida, il più utilizzato al mondo, è classificato come probabile cancerogeno dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nonostante questo, il glifosato è ancora legalmente utilizzato, anche in Europa (l’Ue ne ha recentemente autorizzato l’uso per altri dieci anni).

Per scoprire se la farina che acquistiamo contiene ancora tracce del controverso erbicida, Il Salvagente ha condotto un nuovo test, in cui gli esperti hanno valutato anche la presenza di altre sostanze residue.

Per l’indagine sono stati selezionati 14 campioni di farine di tipo 0 e 00, di diverse marche presenti nei principali supermercati italiani:

  • Barilla
  • Caputo
  • Carrefour
  • Conad
  • Consilia
  • Coop
  • Esselunga
  • Eurospin
  • Farchioni
  • Garofalo
  • Lidl
  • Lo Conte
  • Molino Spadoni
  • Pam

Tutti i campioni sono stati sottoposti ad analisi di laboratorio per valutare la presenza di residui di vari pesticidi, inclusi il glifosato e quelli non regolamentati come il Piperonyl butoxide. Si è andati anche a misurare le concentrazioni di micotossine come l’Ocratossina A e le tossine T2 e HT2.

Come sono stati valutati i vari campioni? Il Salvagente specifica:

La presenza di glifosato sopra il limite di quantificazione di 0,01 mg/kg ha pregiudicato il voto a Mediocre; al di sotto di tale soglia invece il voto non può essere superiore a Medio. Nel giudizio ha pesato il numero e il tipo di pesticidi rilevati e di micotossine.

I risultati

I risultati delle analisi hanno rivelato la presenza di glifosato in 11 dei 14 campioni, con concentrazioni che però rimangono sempre al di sotto del limite di legge di 10 mg/kg.

In quattro campioni, il glifosato è stato rilevato in quantità inferiori alla soglia di quantificazione (0,01 mg/kg). In altri sette campioni, invece, le concentrazioni di glifosato superavano questa soglia, pur rimanendo sempre nei limiti consentiti dalla normativa.

Oltre al glifosato, sono stati trovati residui di altri pesticidi. Come si legge sul Salvagente:

Nelle nostre farine non abbiamo rilevato solo glifosato: anche nei campioni dove questo principio attivo non è presente, possiamo tuttavia trovare fino a 7 tracce di pesticidi. (…) Complessivamente possiamo dire che i campioni testati sono stati prodotti da grano tenero sottoposto a vari interventi, vista la scia di trattamenti che ritroviamo nei sacchi.

Rilevate poi in diversi campioni di farina anche le micotossine, in particolare l’Ocratossina A, presente in quantità variabili.

Sebbene le concentrazioni di queste sostanze rispettino i limiti di legge, Il Salvagente evidenzia come, dal punto di vista precauzionale, la presenza di glifosato e di altre sostanze potenzialmente nocive sia comunque motivo di preoccupazione. Anche a dosi considerate “sicure” per l’uomo, il glifosato potrebbe avere effetti tossici, come dimostrano studi recenti condotti dall’Istituto Ramazzini di Bologna.

Per gli esperti del Salvagente dovrebbe quindi essere bandito dalle nostre tavole in qualsiasi concentrazione.

Ma tornando al test, anche le farine migliori hanno ottenuto giudizi non superiori a “buono” a causa dei residui rilevati, evidenziando una situazione da continuare a monitorare, considerando che:

 Questo è il peggior test dei tre condotti sulle farine negli ultimi dieci anni da Il Salvagente.

Tra l’altro l’erbicida è stato trovato anche nelle farine da grano 100% italiano, il che dimostra che l’erbicida viene usato anche nel nostro Paese.

Le farine peggiori

Tra le farine peggiori del test, che hanno ottenuto 4 come punteggio, vi sono:

  • CAPUTO NUVOLA FARINA 0 – Glifosato (mg/kg):0,024
  • EUROSPIN TRE MULINI FARINA 00 – Glifosato (mg/kg):0,024
  • ESSELUNGA FARINA 00 – Glifosato (mg/kg):0,019
  • PAM FARINA 0 – Glifosato (mg/kg): 0,020

Per conoscere i risultati completi dell’analisi sulle farine, fate riferimento al numero di novembre del Salvagente.

La replica delle aziende

In seguito ai dati ottenuti dalle analisi, Il Salvagente ha condiviso con le aziende interessate i risultati relativi alla presenza di glifosato, nei casi in cui superava la soglia di quantificazione analitica di 0,01 mg/kg. Non tutte le aziende contattate hanno però scelto di commentare.

Esselunga ha risposto affermando:

Dopo la vostra segnalazione, abbiamo verificato i monitoraggi analitici effettuati sulla ‘Farina di frumento tenero tipo 00’ del nostro fornitore, rilevando valori di glifosato sotto il limite di quantificazione. Anche il contro campione del lotto analizzato ha confermato un valore inferiore al limite di quantificazione. Il valore da voi riscontrato di 0,019 mg/kg non risulta compatibile con le nostre verifiche, e ricordiamo che il limite di legge è di 10 mg/kg, quindi il contenuto rilevato è 500 volte inferiore.

Pam Panorama ha dichiarato:

I valori riscontrati dal vostro test sono tutti ampiamente inferiori ai limiti di legge. Le analisi in autocontrollo indicano valori ancora più bassi, ipotizzando una variabilità del dato che comunque risulta conforme. Ribadiamo il nostro impegno per elevati standard qualitativi.

Antimo Caputo ha affermato:

Mulino Caputo, operando dal 1924, è sempre stata trasparente nella produzione e vendita di farina di alta qualità. Il residuo rilevato è ampiamente inferiore ai limiti di legge dell’UE, e l’azienda attua uno specifico monitoraggio analitico per garantire la massima sicurezza alimentare.

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Fonte: Il Salvagente

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