Un test condotto nel Regno Unito ha rivelato che molti marchi di carta igienica in bambù non contengono effettivamente la quantità dichiarata di questa fibra ma piuttosto altre tipologie di legno
La carta igienica in bambù è considerata una soluzione verde alla deforestazione associata alla produzione dei tradizionali rotoli di carta. Tuttavia, un nuovo test condotto nel Regno Unito, mette in dubbio la credibilità di alcuni marchi proprio in fatto di sostenibilità.
L’indagine, condotta dalla rivista dei consumatori inglesi Which?, ha testato i 5 principali marchi di carta igienica in bambù venduti in UK rivelando che ben 3 non erano esattamente ciò che promettevano.
Si dichiaravano infatti composti al 100% di bambù ma i campioni analizzati contenevano in realtà una percentuale minima di questa fibra ecologica, e in alcuni casi erano composti principalmente da legni duri vergini a crescita rapida, principalmente eucalipto, con un po’ di acacia. Ricordiamo che l’acacia è stata associata alla deforestazione in luoghi come l’Indonesia.
Il risultato più sconvolgente è stato un rotolo di carta igienica in cui solo il 2,7% della fibra proveniva effettivamente dal bambù, una situazione che mette in dubbio la reale sostenibilità di questi prodotti.
Specifichiamo che si tratta di marche non presenti in Italia (Bumboo, Naked Sprout e Bazoo) e non sappiamo dunque se quello che è emerso dall’indagine in UK possa essere un problema anche nel nostro Paese.
Quello che colpisce, poi, è che le marche attenzionate siano certificate dal Forest Stewardship Council (FSC), un organismo che dovrebbe garantire la gestione responsabile delle foreste.
C’è da sottolineare però che alcuni prodotti hanno superato il test con successo, dimostrando di contenere effettivamente il 100% di bambù, come dichiarato sulla confezione (Who Gives A Crap e The Cheeky Panda).
Se coltivato in modo sostenibile, il bambù è realmente una buona opzione in quanto cresce velocemente e può essere pronto per il raccolto in quattro anni, si coltiva con un minimo intervento di pesticidi e non richiede molta acqua.
Gli esperti del WWF e del Natural Resources Defense Council (NRDC) concordano però che, mentre l’utilizzo di bambù sostenibile può essere un’opzione migliore per la carta igienica rispetto all’utilizzo di carta proveniente da alberi vergini, la carta riciclata rimane solitamente la scelta migliore.
La replica delle aziende
Which? ha contattato le varie aziende per informarle del risultato e così hanno commentato:
- Bumboo ha detto di aver “identificato un problema nella [sua] catena di fornitura e di aver intrapreso un’azione rapida affinché ciò non possa mai più verificarsi“
- Bazoo: il suo produttore di bambù è certificato FSC al 100% e questo viene controllato e verificato ogni sei mesi. Attualmente sta indagando in modo approfondito con l’organismo FSC e il suo produttore
- Naked Sprout: afferma che tutti i materiali sono certificati FSC e completamente tracciabili dalla materia prima al prodotto finale. Dice che ci sono limitazioni con TAPPI T 401 e contesta l’obiettività e la validità del metodo di prova del test
Anche l’FSC è intervenuta dichiarando:
Siamo preoccupati nello scoprire che i test sulle fibre condotti da Which?’ su alcuni rotoli di carta igienica etichettati FSC, che dichiarano contenere solo fibra di bambù, indicano che sono realizzati utilizzando fibra di legno oltre al bambù. Dopo essere stati contattati da Which?, abbiamo contattato i marchi in questione per raccogliere ulteriori informazioni e allertare il Supply Chain Integrity Team di FSC del caso.
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Fonte: Which?
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