Un piccolo cambiamento nelle abitudini alimentari e nella scelta dei prodotti che portiamo a tavola può tradursi in un bel risparmio economico quando facciamo la spesa
La crisi energetica che sta attraversando il continente sta influenzando negativamente anche i prezzi dei generi alimentari e degli altri prodotti al dettaglio, che continuano ad aumentare senza accennare a fermarsi. Chi fa la spesa tutti i giorni si sarà certamente accorto degli aumenti che, centesimo domo centesimo, hanno preso corpo fino a far raddoppiare i prezzi dei prodotti.
Mettere in atto delle strategie per una spesa consapevole è quindi essenziale per continuare a comprare tutti ciò di cui abbiamo bisogno senza dover rinunciare a nulla. Tutto ciò che dobbiamo fare è diventare consumatori più attenti e valutare le diverse proposte di vendita, in modo da avere una visione a 360 gradi e scegliere il prodotto con un rapporto qualità/prezzo migliore.
Uno degli alimenti per cui l’aumento è più visibile è certamente la pasta: verificando i prezzi al nostro supermercato di fiducia abbiamo registrato un prezzo medio per confezione di pasta (500 grammi) più che doppio.
Se a inizio anno un pacco di pasta aveva un prezzo minimo di 35/40 centesimi, ora l’opzione più economica supera i 90 centesimi di euro, mentre un pacco “di marca” può anche sfondare il tetto di 1,60 euro. Ciò si traduce in un prezzo al chilo che oscilla fra 1,80 e 3,60 euro.
La pasta è un alimento essenziale nella dieta mediterranea e costituisce il fondamento di molti piatti. Rinunciarvi del tutto è impossibile, ma ci sono alternative questo alimento che forse finora non abbiamo contemplato ma che possono rivelarsi un investimento più economico e vantaggioso.
Possiamo sostituire la porzione di pasta con una di cereali – come farro, orzo, riso o grano saraceno. Questi hanno un prezzo inferiore rispetto a quello della pasta e hanno al contempo una resa per chilogrammo maggiore.
Infatti mentre una porzione media di pasta, secondo le indicazioni dei nutrizionisti, è di circa 80 grammi, una porzione di riso o altro cereale pesa 50 grammi. Ciò vuol dire che, a parità di acquisto, abbiamo circa dodici porzioni di pasta e 20 porzioni di cereale – un bel risparmio.
Ma il prezzo dei cereali è effettivamente inferiore rispetto a quello della pasta? Dipende da dove li acquistiamo. Infatti, al supermercato una confezione di cereali da 400 grammi ha un costo di 1,79 euro: ciò vuol dire che, al chilo, questo prodotto costa 4,49 euro – un prezzo non molto conveniente in effetti, che non ci farà risparmiare rispetto all’acquisto della pasta.
Se invece acquistiamo i nostri cereali al mercato o a un negozio di prodotti alimentari sfusi, potremo avvertire un risparmio molto maggiore: qui li troveremo ad un prezzo oscillante fra 2 e 2,5 euro. Costano praticamente quanto la pasta ma, ricavando da essi porzioni più piccole, risparmieremo un po’ di soldi senza rinunciare a tanti primi piatti gustosi.
Infatti, i cereali possono essere abbinati ai legumi o alle verdure, diventare protagonisti di brodi e zuppe, rappresentare la base per ottimi risotti (o “orzotti” o “farrotti”). Scegliendo di acquistare prodotti che non abbiamo mai avuto in dispensa, potremo sperimentare nuove ricette e arricchire la nostra cucina di sapori e consistenze.
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