Carne scaduta riconfezionata dai supermercati: la scandalosa pratica svelata da Le Iene

Carne scaduta, pesce e frutta in cattivo stato: cosa troviamo nei supermercati? C’è davvero da fidarsi? A quanto pare non sempre. Un servizio de Le Iene a firma di Giulio Golia svela il trucchetto di molte catene: mettere una nuova etichetta con una nuova data di scadenza, il tutto ai danni di noi consumatori.

Carne scaduta: cosa si nasconde nei reparti dei supermercati italiani

Carne scaduta, pesce e frutta in cattivo stato: cosa troviamo nei supermercati? C’è davvero da fidarsi? A quanto pare non sempre. Un servizio de Le Iene a firma di Giulio Golia svela il trucchetto di molte catene: mettere una nuova etichetta con una nuova data di scadenza, il tutto ai danni di noi consumatori.

Non è la prima volta che ne parliamo, ma sembra che il fenomeno di rietichettare i prodotti scaduti pur di venderli, sia diventato prassi comune in molti supermercati sparsi in Italia. Siamo i primi a consigliarvi di leggere sempre le etichette, ma se queste risultano falsate, allora che si fa?

Una bella domanda che si pone anche Giulio Golia che, grazie ad alcune testimonianze di commessi stessi in forma anonima, scopre un giro di affari nei reparti, ai danni della nostra salute.

“Ho girato in quattro diversi centri commerciali e tutti e quattro fanno la stessa cosa. Si ritira il prodotto che oggi è scaduto, si sconfeziona, si riconfeziona e si ricambia l’etichetta. E la scadenza si va a cambiare. Anziché esser scaduto oggi, scadrà domani, dopodomani, dipende dal prodotto. Così finché proprio non è a livelli di indecenza che lo apri e senti puzza”, spiegano i commessi a Le Iene.

Un lungo servizio in cui viene spiegato nel dettaglio come funziona.

“Fai conto che oggi sia il 2, io metto in vendita una salsiccia scaduta l’1, cioè ieri. Domani però che è il 3 se è ancora lì io la rimpacchetto con la data del 3. E se non viene venduta il 4 la rimetto in vendita con la data del 4, ma è sempre quella scaduta l’1”, dice un’altra testimone.

Non solo carne scaduta

Un circolo vizioso che però non interessa solo il reparto macelleria, ma tutti i reparti. Frutta, verdura, pescheria, gastronomia, panetteria, in salumeria, nelle vaschette dell’insalata russa.

“Se nella faccia del formaggio inizia a esserci muffa si può pulire, riconfezionare e rimettere fuori in vendita. In pescheria tutte le sere tirano su il pesce confezionato, lo scartano, lo ghiacciano, lo mettono nelle casse di polistirolo, lo mettono in cella. La mattina il caporeparto arriva, prende e rietichetta tutto con la data del giorno. Questo avviene tutti i giorni, la data viene cambiata anche 20 volte, finché il pesce non puzza”, spiega un altro dipendente.

I formaggi?

“Se hanno su la muffa, si puliscono, si impacchettano di nuovo e si vendono”, spiega un ex dipendente con il volto coperto.

Non rimangono immuni neanche uova (pericolosissime) e pasticceria (vista la presenza di latte, panna e prodotti caseari, già scaduti durante la preparazione). Sul piano della gastronomia poi c’è un lungo capitolo: il polpo invenduto e scaduto diventa polpo con le patate, gli astici morti per un cattivo funzionamento del sistema di ossigenazione della vasca, vengono bolliti e serviti a prezzo maggiorato.

Golia la definisce una vera e propria carrellata degli orrori con racconti che hanno dell’inverosimile.

“Polpette e polpettoni, fatti quando compare la muffa”. Ci sono poi i lavaggi e tutti i metodi per far tornare a sembrare fresca cibi abbondantemente scaduti o andati a male per cattiva conservazione o non sotto ghiaccio.

“Di molte cose non abbiamo le prove, ma le testimonianze sono concordanti e vengono da persone che non si conoscono tra loro. E se qualche cliente si lamenta? Rimborsi e regali immediati. Ma si parla anche di casi salmonellosi e intossicazioni e di visite dell’Asl che partono con opportuno preavviso”, spiegano Le Iene.

“Chi si ribella tra i dipendenti? Finisce fuori, come il commesso che ha girato per noi le immagini nel reparto macelleria. Tutto questo è un reato e soprattutto mette a rischio, anche di morte, degli acquirenti”, continuano.

E allora cosa fare? Quello che vi consigliamo sempre: comprare nei mercati, a Km zero dal contadino di fiducia. E se proprio non potete farne a meno, quando siete nei supermercati aprite gli occhi, guardate bene ciò che comprate e l’etichetta, se vi sembra sospetta, segnalatelo.

Resta da chiedersi come mai a questi scandali arrivino prima Le Iene dei Nas.

Per vedere il servizio completo clicca qui

Per chiarirvi le idee su cosa si può mangiare parlando di cibi scaduti e cosa no,
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Dominella Trunfio

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