La rivista dei consumatori francesi 60 Millions de Consommateurs ha pubblicato un nuovo test che riguarda il caffè, nelle sue varie forme e tipologie. Nella classifica dei decaffeinati in capsula, tra i migliori troviamo il Volluto Nespresso
Chi è particolarmente sensibile alla caffeina, ma non vuole rinunciare ad un buon caffè, spesso opta per un decaffeinato che però – lo sottolineiamo – non è del tutto privo di caffeina, come conferma anche il nuovo test di 60 Milllions de Consommateurs che, tra le varie tipologie di caffè, ha preso in esame anche 10 decaffeinati.
Si tratta soprattutto di referenze tipiche del mercato francese, ma alcune sono presenti anche in Italia. Il test comprendeva anche il caffè in grani, in capsule e macinato di cui vi abbiamo parlato in un precedente articolo. Leggi anche: Caffè macinato: troppa acrilammide e frammenti di insetti nei 51 prodotti analizzati, Illy tra i marchi migliori
I risultati
La prima cosa che emerge dal test è che in nessun caffè sono state trovate tracce di pesticidi, cosa che invece ci si aspettava, dato che la pianta da cui si ricava è soggetta a varie malattie (come la nota ruggine del caffè).
Come si legge su 60 Millions de Consommateurs, il motivo è principalmente uno:
Le tostatura richiede una temperatura elevata (circa 200°C), che distrugge o volatilizza la maggior parte delle molecole di pesticidi. A monte, non si può escludere il loro utilizzo, se non in agricoltura biologica. Ma alla fine della catena, l’amante del caffè sfugge a questo inquinamento.
La tostatura elimina i pesticidi ma, di contro, tende a formare idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Nonostante questo, la maggior parte dei caffè testati aveva livelli molto bassi di IPA, considerati innocui per la salute.
Tutti i caffè sono risultati poi leggermente contaminati da acrilammide che si forma durante la tostatura, ma dal test non vengono segnalati rischi particolari.
In merito ai prodotti decaffeinati, la rivista dei consumatori scrive che per essere considerato decaffeinato, il contenuto di caffeina della bevanda non deve superare lo 0,1% del peso secco, ovvero 1.000 mg/kg. Tutti i caffè testati rispettano questa soglia, ma alcuni mostravano livelli piuttosto elevati, superiori a 500 mg/kg.
Su 60 Millions si legge:
I risultati sono deludenti. In particolare per quattro referenze in cui la caffeina supera la metà della soglia autorizzata (500 mg/kg di caffè tostato).
Dunque un po’ troppa caffeina, forse, ma comunque “non abbastanza da tenerti sveglio”, specificano gli esperti.
E in quanto a solventi? Sulla rivista si legge che la presenza dei solventi è dovuta al metodo di estrazione della caffeina, con acqua o tramite un solvente come il diclorometano. Il problema è che la confezione non segnala il metodo di estrazione, dunque il consumatore non può conoscerlo.
In tutte le referenze testate sono state trovate tracce di solventi ma in piccole quantità, dunque gli esperti francesi tranquillizzano: “nessuna allerta su questo parametro”.
La classifica del caffè decaffeinato
Come già dicevamo, i campioni di caffè decaffeinato analizzati erano principalmente francesi, ma alcuni si trovano anche nel nostro Paese.
Vi segnaliamo al secondo posto, a pari merito, con 14,5 punti (dunque valutato di buona qualità) il Volluto Nespresso.
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Fonte: 60 Millions de Consommateurs
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