Bisfenolo A negli omogenizzati di frutta per bambini, ti spiego come ci finisce e in quali marche si trova

Un nuovo test condotto in Germania ha trovato bisfenolo A (BPA) in alcune puree di frutta per bambini. Ma come ci finisce e quali marche sono risultate contaminate?

Negli ultimi anni, i genitori sono diventati sempre più attenti alla qualità degli alimenti destinati ai loro bambini e si punta spesso ad acquistare prodotti biologici o quanto meno senza additivi e coloranti. Sembra però che questo non sia sufficiente, un recente test condotto in Germania ha infatti scoperto che alcuni omogenizzati di frutta per bambini sono contaminati da bisfenolo A (BPA), una sostanza chimica che ha pericolosi effetti sulla salute.

Si tratta, come dicevamo, di un test tedesco condotto dagli esperti della rivista Öko-Test su 15 puree di frutta per bambini e si fa riferimento principalmente a marche presenti in Germania (ma alcune si trovano anche in Italia).

Cos’è il Bisfenolo A e perché è pericoloso?

Il bisfenolo A è un composto chimico utilizzato nella produzione di plastiche e resine impiegate nel rivestimento interno di lattine e altri imballaggi alimentari. Questo materiale può migrare dagli imballaggi al cibo e, di conseguenza, finire nel nostro organismo.

È noto da tempo che il BPA ha un effetto simile a quello degli estrogeni, interferisce quindi con il sistema endocrino e, nel 2016, l’Unione Europea l’ha classificato come tossico per la riproduzione.

Recenti studi dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) hanno evidenziato che il BPA potrebbe avere effetti negativi sulla salute anche in quantità molto minori rispetto a quanto ritenuto in passato. Per questo, nel 2023 l’EFSA ha drasticamente ridotto la dose giornaliera tollerabile (TDI) a soli 0,2 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo, un valore estremamente basso rispetto a quello precedente.

Ma come finisce il Bisfenolo A negli omogenizzati di frutta?

Sebbene i produttori abbiano assicurato di non utilizzare BPA nei loro imballaggi, secondo gli esperti tedeschi la contaminazione c’è e può avvenire in diversi modi:

  • Dagli imballaggi: il BPA può migrare da materiali plastici o rivestimenti utilizzati negli imballaggi, nei tappi o nei contenitori durante il trasporto e la conservazione dei prodotti
  • Da processi di produzione e trasporto: il BPA è ampiamente utilizzato in vari materiali industriali. Può contaminare il cibo durante le fasi di produzione, lavorazione e trasporto, anche se il prodotto finale non è direttamente a contatto con materiali contenenti BPA
  • Da materie prime contaminate: le materie prime utilizzate per produrre le puree di frutta possono essere esposte al BPA durante il loro ciclo di vita, ad esempio durante lo stoccaggio o il trasporto in contenitori contaminati

Le conseguenze sui bambini

La presenza di BPA nelle puree di frutta è particolarmente preoccupante quando si tratta di alimenti per neonati e bambini piccoli, il cui organismo è molto più vulnerabile agli effetti delle sostanze chimiche rispetto agli adulti.

Secondo quanto riporta il test, un bambino di 8 chilogrammi che consuma 100 grammi di una purea contaminata potrebbe superare di due o cinque volte la dose giornaliera tollerabile. In un caso estremo, il livello rilevato era addirittura 181 volte superiore al limite di sicurezza.

Come proteggere i nostri figli? Il modo migliore, nel caso delle puree e degli omogenizzati di frutta, è prepararli in casa con ingredienti freschi e biologici, così da evitare contaminanti indesiderati.

Se proprio non si può fare a meno di comprarle, possiamo almeno scegliere marchi biologici che magari segnalano l’assenza di BPA.

La classifica delle puree di frutta

Le 2 puree di frutta migliori sono referenze tipiche del mercato tedesco, ma “buono” ottiene anche la purea di mele e banane del marchio Hipp.

purea di frutta migliori test

@Öko-Test

Le due referenze testate del marchio Holle, invece, erano tra quelle che contenevano tracce di BPA.

puree di frutta buone e sufficienti

@Öko-Test

Ma non erano le sole, come potete vedere dalla seguente infografica.

bisfenolo a purea di frutta bambini

@Öko-Test

Gli esperti ricordano inoltre che, anche se le puree di frutta per bambini sono spesso commercializzate come un’opzione sana, non costituiscono affatto una merenda completa e bilanciata da sola. Per garantire un pasto nutrizionalmente adeguato, è consigliabile mescolare le puree con cereali o altre fonti di nutrienti. Inoltre, offrire frutta fresca è sempre preferibile, dato che in questo modo si conservano più vitamine e fibre rispetto ai prodotti trasformati.

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Fonte: Öko-Test

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