Basmati o thai? Riso con tracce di pesticidi e arsenico: le varietà più contaminate

I ricercatori francesi hanno analizzato 40 campioni di riso diversi, alla ricerca di tracce di arsenico e pesticidi pericolosi per la salute: ecco i risultati

Il riso è un alimento dalle numerose proprietà benefiche per il nostro organismo (oltre a essere uno dei più consumati al mondo) – ma attenzione a ciò che scegliamo di acquistare al supermercato.

Il riso, poiché coltivato in un ambiente molto umido e a contatto costante con l’acqua, è una pianta molto esposta al rischio di muffe e funghi – ed è per questo motivo che, nelle coltivazioni intensive di questo cereale, si utilizzino in modo sistematico fungicidi e altri fitofarmaci spesso pericolosi per la nostra salute.

Lo dimostra la nuova indagine che gli autori della rivista 60 Millions de Consommateurs hanno condotto nella variegata offerta di riso presenti nei supermercati, allo scopo di evidenziare la presenza pericolosa di pesticidi – soprattutto se tossici.

Il test

I ricercatori hanno selezionato un campione di 40 referenze di riso appartenenti alle quattro varietà più consumate in Francia:

  • basmati (14)
  • thailandese (10)
  • grano lungo (6)
  • Camargue (6).

I prodotti erano appartenenti sia a marchi nazionali che a catene di distribuzione estere; alcuni delle referenze erano biologiche.

I risultati raccolti non sono stati incoraggianti: in 15 dei prodotti analizzati (ovvero più di un terzo del campione di indagine) sono state trovate tracce di pesticidi, anche se in nessun caso si è superato il limite normativo disposto dalla Commissione Europea.

Oltre alla presenza di pesticidi, l’indagine ha evidenziato tracce di una molecola, il piperonil butossido, i cui effetti sulla salute umana non sono stati ancora compresi appieno.

Non si tratta di un pesticida, bensì di un composto “sinergico”, ovvero utilizzato per potenziare l’efficacia dei composti attivi (come i pesticidi e i fungicidi) e, quindi, per limitarne l’uso. Questo composto è stato trovato in tredici delle referenze analizzate.

I pesticidi presenti

Fra i pesticidi più pericolosi trovati dai ricercatori nei prodotti analizzati troviamo il tebuconazolo, un fungicida e regolatore della crescita delle piante, e la cipermetrina, un potente insetticida che, sul riso, viene utilizzato per eliminare gli insetti che mordono lo stelo succhiandone la linfa.

Entrambe le sostanze sono state classificate come “potenzialmente cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione” dall’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA).

Un altro pesticida trovato in tre dei campioni di riso analizzati è l’isoprotiolano: il suo utilizzo è vietato per la coltivazione nell’Unione Europea, ma i residui nei prodotti alimentari sono ancora autorizzati.

Le varietà di riso meno contaminate sono il riso Camargue e il riso thailandese, esenti o quasi da tracce di pesticidi e altri fitofarmaci.

La contaminazione da arsenico

Un altro rischio per la nostra salute connesso al consumo di riso è rappresentato dalla contaminazione da arsenico. L’arsenico inorganico è una sostanza naturalmente presente nei terreni.

Il riso ne può contenere concentrazioni eccessive poiché questa pianta assorbe l’arsenico dal terreno e dall’acqua di irrigazione che a volte risulta fortemente inquinata per la mancanza di mezzi di trattamento depurativo.

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Quasi tutti i campioni analizzati dai ricercatori francesi presentavano tracce di arsenico – anche se in concentrazioni al di sotto dei limiti di legge: 0,15 mg/kg per il riso lavorato (bianco) e non parboiled, e di 0,25 mg/kg per il riso parboiled.

Le varietà di riso più ricche di arsenico sono la Camargue e quella a chicco lungo – anche se, in entrambi i casi, si tratta di concentrazioni ancora consentite dalla legge.

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Fonte: 60 Millions de Consommateurs

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