Ancora troppi pesticidi e solfiti nel tuo aperitivo, ma solo un prosecco è “bocciato” dal nuovo test italiano

Quante tracce di pesticidi ci sono nel prosecco che beviamo durante i nostri aperitivi? E quali sono i livelli di solfiti presenti in questo vino? Per scoprirlo, Il Salvagente ha analizzato e messo a confronto diverse bottiglie (anche biologiche)

Il prosecco si conferma essere il vino italiano più venduto al mondo, perfetto per aperitivi e brindisi di ogni genere. Ma per valutarne la qualità e sceglierlo al meglio non basta la prova d’assaggio. Come è ormai tristemente noto, dietro a questa bevanda alcolica apprezzatissima si nasconde spesso la presenza di pesticidi.

In un nuovo test, il Salvagente ha voluto analizzare un’altra volta (dopo l’indagine del 2018) la situazione del prosecco italiano, in particolare a caccia di tracce di pesticidi nelle bottiglie ma anche di solfiti. Quest’ultimi, in livelli elevati, possono dare effetti collaterali come mal di testa e mal di stomaco.

Gli esperti della rivista hanno preso a campione 18 bottiglie di prosecco di diverse marche (anche biologiche) e alcune delle quali acquistabili nei discount.

Più nello specifico, le marche testate di prosecco sono le seguenti:

  • Martini (Doc e Doc bio)
  • Astoria millesimato Doc
  • Carpenè Malvolti Docg
  • Gioiosa Docg e Doc bio
  • Bortolomiol senior Docg
  • Il Greto (Eurospin) Doc
  • Allini (Lidl) Docg
  • Maschio Docg
  • Mionetto Docg
  • Sant’Orsola Doc
  • Doc bio
  • Valdo Docg e Doc bio
  • Villa Sandi Doc e bio Doc
  • Zonin Doc

Tutti i vini sono stati assaggiati da un sommelier professionista, dunque si è tenuto conto anche di questa prova nel giudizio finale.

I risultati

Per quanto riguarda i solfiti, le bottiglie testate contenevano tra i 100 e i 200 milligrammi al litro, quest’ultimo è il limite massimo consentito per legge.

I solfiti sono usati come conservanti per prevenire l’ossidazione e, ricorda Il Salvagente, nel vino vengono aggiunti soprattutto sotto forma di anidride solforosa. Sono proprio i vini bianchi a contenerne generalmente di più, compresi quelli frizzanti come il prosecco.

Come scrive Il Salvagente:

Sono inseriti tra gli allergeni e la loro presenza, se supera i 10 milligrammi per litro, va indicata in etichetta. Cosa che fanno tutti i produttori sulle bottiglie che abbiamo esaminato. Nessun bottiglia supera la soglia limite, ma tutte si aggirano sopra i 100 mg/l. Va ricordato che una elevata presenza di solfiti in un vino causa il classico mal di testa post-bevuta.

Per quanto riguarda i pesticidi, invece, la situazione è un po’ migliorata rispetto alla precedente indagine. Nel 2018, infatti, il test aveva individuato una media di 6 residui a bottiglia, attualmente il massimo di sostanze trovate in uno stesso vino è 4 (e proprio nell’unica referenza considerata mediocre dal test).

Da specificare che la presenza di fitofarmaci era sempre entro i limiti di legge anche se, ricorda il Salvagente, tra i residui trovati vi erano quelli di alcune sostanze considerate pericolose per la salute e/o dannose per l’ambiente come:

  • folpet (limite 20 mg/kg): utilizzato contro i parassiti dell’uva, lo contenevano praticamente tutte le referenze ad eccezione di quelle bio. È considerato tossico per gli organismi acquatici e si sospetta sia un interferente endocrino e cancerogeno
  • boscalid (limite 5 mg/kg): fungicida che è stato trovato solo in piccole tracce
  • metalaxil (limite 1 mg/kg): fungicida tossico per l’ambiente e sospetto mutogeno, si trovava in diverse referenze, secondo solo al folpet
  • pyrimethanil (limite 5 mg/kg): fungicida che si sospetta sia tossico per fegato, reni e altri organi e possibile cancerogeno
  • dimetomorf (limite 3 mg/kg): fungicida dannoso per l’ambiente
  • fenhexamid (Limite 1,5 mg/Kg): fungicida tossico per gli organismi acquatici

E il prosecco biologico?

La buona notizia è che tutte le referenze di prosecco biologico non presentavano tracce di pesticidi, dunque meglio scegliere sempre queste opzioni.

Il prosecco peggiore del test

Il prosecco peggiore del test, considerando tutti i parametri, è risultato essere quello del marchio La Gioiosa Valdobbiadene prosecco superiore, specifichiamo però che la stessa cantina nella sua produzione biologica ha ottenuto invece ottimi risultati.

Tutti gli altri prodotti sono stati promossi con differenti voti, dal sufficiente all’eccellente.

Per leggere i risultati completi del test, potete acquistare il numero di maggio del Salvagente.

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Fonte: Il Salvagente

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