Aceto balsamico bianco: i produttori “imbrogliano”. Sciroppo di zucchero non dichiarato in etichetta al posto del mosto d’uva

Un nuovo test mostra come l'aceto balsamico migliore sia anche quello più costo. Il "bianco" invece rischia di ingannare i consumatori

Nonostante sia completamente legale e in regola, il nuovo test tedesco sull’aceto balsamico mette in guardia i consumatori su quello bianco, dove l’uso dello sciroppo di zucchero altamente concentrato, in alcuni casi, sostituisce completamente il mosto d’uva.

L’Aceto Balsamico è un condimento d’eccellenza della tradizione alimentare italiana che oggi però, visto il suo successo, è diventato un prodotto di massa utilizzato in tutto il mondo. Per capire se la qualità dell’aceto balsamico è sempre garantita, un nuovo test ne ha confrontati 20.

Tra i condimenti più apprezzati e popolari della cucina mediterranea c’è l’aceto balsamico, un prodotto tutelato dalla Denominazione di Origine Protetta. Ciò significa che deve essere preparato con ingredienti e modalità precise, stabilite dall’omonimo consorzio.  

Quello che forse non sapete, è che mentre l’aceto balsamico di Modena scuro è soggetto a norme legali speciali, questo non si applica alla sua controparte ottenuta da uve chiare, ovvero l’aceto balsamico bianco.  

Il condimento bianco nasce dalla stessa tradizione dell’aceto balsamico ed è realizzato con gli stessi ingredienti: aceto di vino e mosto d’uva (ma predilige l’utilizzo di quella bianca).

La rivista tedesca Öko-Test  ha voluto analizzare gli ingredienti e la qualità (all’assaggio) di 20 marchi (10 di aceto balsamico scuro e 10 di aceto balsamico bianco). 

I risultati

Partiamo dalla buona notizia: non sono state trovate sostanze problematiche in nessuno dei prodotti analizzati a differenza di quanto evidenziato invece da un test analogo condotto l’anno scorso dalla rivista svizzera K-tipp.

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Su cosa concentra l’attenzione allora questo nuovo test? Si parla in particolare di un aspetto dell’aceto balsamico bianco che, scrivono gli esperti della rivista, rasenta l’inganno per il consumatore: molti balsamici chiari pubblicizzano il mosto d’uva nell’elenco degli ingredienti e non specificano che spesso usano invece solo lo zucchero estratto da esso (cosa comunque legale).

Come si legge:

In otto condimenti di colore chiaro, il basso contenuto di acidi organici e minerali non corrisponde alla quantità di zucchero. Il sospetto: al posto del mosto d’uva concentrato dichiarato nell’elenco degli ingredienti, viene utilizzato il concentrato di mosto d’uva rettificato (MCR) che corrisponde grosso modo allo zucchero dal gusto neutro isolato dal mosto d’uva.

Gli esperti della rivista hanno chiesto conferma ai produttori e tutti tranne due hanno ammesso l’uso dello sciroppo di zucchero altamente concentrato che, in alcuni casi, sostituisce addirittura completamente il mosto d’uva. La motivazione di questo è che ciò corrisponde alle aspettative dei consumatori di avere un prodotto più leggero e più chiaro.

Per quanto riguarda l’aceto balsamico in generale, dunque anche per quello tradizionale di colore scuro, il test sottolinea che l’eccellente qualità del prodotto (due soli aceti se la meritano, uno scuro e l’altro chiaro) si paga! Ovvero in questo caso gli aceti che ottengono il punteggio maggiore corrispondono a quelli che costano di più.

Tutti e dieci gli aceti balsamici scuri soddisfano i requisiti minimi e in più hanno dei vantaggi in termini di gusto e aroma, in quanto le uve rosse utilizzate per realizzarli hanno naturalmente più estratti, ad esempio fenoli.

Il migliore aceto balsamico scuro è risultato essere il Giuseppe Cremonini I.G.P.

aceto balsamico scuro migliore test

@Öko-Test

aceto balsamico scuro peggiori okotest

@Öko-Test

Per quanto riguarda l’aceto balsamico bianco invece il migliore è risultato il Condimento Bianco Campo Verde seguito dal prodotto Rapunzel che ottiene “buono”. Ponti ottiene “soddisfacente” e Bertolli sufficiente.

aceto balsamico bianco test

@Öko-Test

aceto balsamico bianco peggiori test

@Öko-Test

 

Tutti gli altri prodotti comunque ottengono “soddisfacente” o strappano una sufficienza. Nessun prodotto dunque viene “bocciato” dal test.

Fonte: Öko-Test 

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