Come annunciato in campagna elettorale, il Governo Meloni si prepara ad abolire la misura economica del reddito di cittadinanza: previsto un periodo "cuscinetto" prima dell'addio definitivo
La stagione del reddito di cittadinanza si avvia a concludersi. Come promesso in campagna elettorale, il beneficio economico messo in campo dal Governo Conte sarà ridotto nel corso del 2023, per poi essere completamente eliminato a partire dal 2024.
Attualmente, la misura costa allo Stato italiano circa 700 milioni di euro ogni mese, con più della metà dei percettori concentrati in tre Regioni del sud Italia – Campania, Puglia e Sicilia – caratterizzate da alti tassi di disoccupazione.
Per chi attualmente non ha un lavoro ma è considerato “occupabile” – ovvero le persone di età compresa tra 18 e 59 anni, che non hanno nel proprio nucleo familiare persone disabili, minori o anziane di età superiore ai 60 anni – scatterà lo stop al reddito di cittadinanza già nel corso del prossimo anno.
A partire da gennaio 2023, il beneficio economico potrà essere percepito per non più di otto mesi, con l’obbligo di partecipare per almeno sei mesi a un corso di formazione o riqualificazione. Chi rifiuterà di partecipare alla formazione rinuncerà automaticamente al beneficio.
Sempre a partire dal gennaio del prossimo anno, inoltre, non sarà più possibile fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza da parte di nuovi potenziali percettori. Il Governo prevede un risparmio di circa 734 milioni di euro con l’eliminazione di questa misura nel corso del 2023.
Cosa accadrà invece a quelle persone che non sono considerate occupabili e che attualmente percepiscono il sostegno economico del reddito di cittadinanza? Per loro, il Governo sta pensando a nuove misure di aiuto che saranno introdotte a partire dal 2024, ma delle quali non si ha ancora informazione.
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