Davvero possiamo piantare il nostro ombrellone liberamente negli stabilimenti balneari?

Il Consiglio di Stato ha ribadito l’illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative: che succede ora?

Quest’estate potremmo piantare l’ombrellone che ci portiamo da casa in qualsiasi stabilimento balneare senza conseguenze? Tecnicamente sì, anche se l’argomento è molto delicato e ha a che fare con le concessioni balneari.

Il Consiglio di Stato ha infatti ribadito l’illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. Con tre sentenze depositate il 20 maggio 2024 (nn. 4477944804481) , ha accolto il ricorso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro alcune delibere comunali in Puglia che avevano approvato le proroghe delle concessioni.

Secondo il Consiglio, queste proroghe violano i principi di concorrenza e libertà di stabilimento sanciti dalla Direttiva Bolkestein e dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Il Consiglio di Stato ha chiarito che le proroghe generalizzate devono essere disapplicate, indipendentemente dalla questione della scarsità delle risorse.

Anche se le risorse non fossero scarse, le procedure selettive sarebbero comunque necessarie secondo il diritto europeo. Pertanto, i comuni sono obbligati a bandire immediatamente gare imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni scadute al 31 dicembre 2023.

Le azioni degli attivisti di Mare Libero

I reel degli attivisti di Mare Libero sono diventati virali sui social media, mostrando gli attivsti che piantano ombrelloni personali negli stabilimenti balneari con concessioni scadute come segno di protesta contro la proroga delle concessioni balneari in Italia.

Gli attivisti, in particolare, si sono recati in località come Tirrenia o litorale romano, stendendo i loro teli e piantando ombrelloni tra le file degli stabilimenti come  rivendicazione del diritto di accesso libero alle spiagge. Nei loro video, dichiarano che secondo le recenti sentenze del Consiglio di Stato, le concessioni scadute non sono più valide, sostenendo che ognuno ha il diritto di utilizzare liberamente le spiagge senza essere allontanato​.

 

La mappa fornita dal governo risulterebbe falsata

L’unica proroga consentita è quella “tecnica” fino al 31 dicembre 2024, ma solo per i comuni che abbiano già deliberato o avviato le gare per assegnare le concessioni. Questa proroga è funzionale al completamento delle procedure di gara e può essere concessa solo per il tempo strettamente necessario a completare tali procedure.

Il Consiglio di Stato ha sottolineato che le pubbliche amministrazioni devono applicare l’art. 12 della Direttiva 2006/123/CE, che prevede la procedura competitiva come regola per l’assegnazione delle concessioni demaniali. Anche in assenza di scarsità delle risorse, l’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea impone la gara se la concessione ha un interesse transfrontaliero certo. Questo interesse si presume finché non venga accertato il contrario con una valutazione completa.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha affermato che non esiste una legittima aspettativa al rinnovo automatico delle concessioni per i precedenti concessionari, i quali devono essere posti sullo stesso piano di qualsiasi altro richiedente. Infine ha ribadito che le autorità amministrative devono seguire i principi di imparzialità, trasparenza e concorrenza nella predisposizione dei bandi.

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