Quei vecchi palloni ritrovati sul tetto di una chiesa di Ascoli Piceno sono un tuffo nel passato fatto di giochi e spensieratezza 

Sul tetto di una chiesa di Ascoli Piceno sono state recuperate decine di palloni "d'epoca" smarriti nel corso di decenni. Un ritrovamento emozionante che testimonia un passato in cui i bambini giocavano spensierati per le strade

Dalla chiesa di San Tommaso di Ascoli Piceno “piovono” palloni anneriti, sgualciti e ormai sgonfi. Per decenni sono rimasti lì, completamente dimenticati sul tetto della struttura. Soltanto in questi giorni sono stati ritrovati e buttati giù dagli operai durante i lavori eseguiti in vista del restauro dell’edificio, danneggiato dal violento terremoto del 2016.

Quella distesa di palloni davanti alla chiesa sono un tuffo al cuore, un’istantanea di un passato che non esiste più, quando bambini e ragazzini giocavano spensierati per le strade e negli oratori in preda ad una sola paura: quella di far volare la palla chissà dove e non riuscire più a recuperarla. La foto, che sta facendo il giro dei social suscitando una grande nostalgia tra gli utenti, sono state pubblicate sul gruppo Facebook “Sei di Ascoli Piceno se…”, che conta oltre 24mila iscritti.

I palloni rinvenuti appartengono a diverse epoche e fra questi spicca il modello realizzato in occasione dei Mondiali in Argentina del 1978. 

“Quei palloni sono la testimonianza di un calcio che si giocava nelle piazzette italiane, nei campetti delle parrocchie, dove bambini e ragazzi si incontravano per tirare calci sognando di diventare un campione: e molti ci sono davvero riusciti a coronare questo desiderio”, commenta l’assessore allo Sport del Comune di Ascoli Piceno, Nico Stallone.

Sono tantissimi gli utenti che in queste ore stanno condividendo la foto esprimendo tutta la loro nostalgia e raccontando aneddoti sui giochi per le strade. Tra questi anche Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli, che scrive:

Un’immagine che vale più di mille parole. Le partite tra amici nei parchi e giardini, i palleggi nelle ruette e i dribbling per evitare i passanti. Quei palloni così sporchi e ormai sgonfi sono il ricordo di un bellissimo passato che ci ha restituito la chiesa di Piazza San Tommaso. Ma i palloni più “recenti” dicono che in città questa passione non si è persa. E viene tenuta viva dai più giovani.

Anche se sono cresciuto a Monticelli è capitato spesso anche a me di giocare su quella piazza e di perdere anche qualche pallone. – ricorda invece Francesco Ameli, coordinatore regionale ANCI Giovane Marche – Chissà quante storie hanno da raccontare quei palloni tirati giù dagli operai. Potrò andare contro corrente, ma spero che di palloni persi sopra i tetti se ne continuino a trovare tanti, perché vorrebbe dire che non tutto è perso dietro al mondo della tecnologia e della competizione sfrenata tra singoli. Erano gli anni prima del duemila. Dribblavamo, paravamo a turno (ero sempre il primo), inventiamo rigori, ma in quel calcio ad un pallone c’era la spensieratezza della gioventù.

Quei bambini che trascorrevano interi pomeriggi a giocare per le strade e nei cortili non avevano videogiochi, computer o cellulari. Ma un sorriso stampato in faccia e la voglia di correre. Erano tempi in cui bastava inseguire un pallone per sognare. 

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Fonti: Marco Fioravanti – Sindaco di Ascoli Piceno/Facebook

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