Zoo Jeans: quando l’effetto “used” dei denim è realizzato con tigri e leoni

Per i fashion addicted i jeans usurati e strappati sono un must, che però non sempre è etico e sostenbile. Per fortuna molte aziende stanno mettendo da parte la sabbiatura che comporta rischi per la salute dei lavoratori. Ma la soluzione quale diventa? Sfruttare gli animali ovviamente, o meglio quelli che vivono in cattività.

Per i fashion addicted i jeans usurati e strappati sono un must, che però non sempre è etico e sostenbile. Per fortuna molte aziende stanno mettendo da parte la sabbiatura che comporta rischi per la salute dei lavoratori. Ma la soluzione quale diventa? Sfruttare gli animali ovviamente, o meglio quelli che vivono in cattività.

Stiamo parlando della marca giapponese Zoo Jeans, che ha inventato ii “soli jeans sulla terra realizzati da animali pericolosi”. Sono, infatti, proprio animali come leoni, tigri e orsi i nuovi stilisti di eccezione da sfruttare. Come? A loro disposizione sono stati messi pneumatici coperti in denim, affinché potessero giocarci e strapparli con zanne e artigli.

jeans rigre3

jeans tigre4

jeans tigre2

Succede al Kamine zoo di Hitachi, in Giappone. Gli animali afferrano e mordono questi giocattoli et voilà: il tessuto è lacerato, strappato e tagliuzzato. 2 paia di Zoo Jeans sono stati messi all’asta su Yahoo Auctions a partire da 200 euro. Tanto vale la detenzione in cattività di questi essere senzienti, spacciata addirittura per qualcosa di molto cool e alla moda, come assicurano gli esperti.

Ecco, quindi, chi sono i nuovi lavoratori sfruttati dell’industria della moda. Gli animali degli zoo. Portare jeans su cui si è fatto le unghie un leone ha certamente il suo fascino, ma nasconde l’implicita complicità con chi rende gli animali vittime della cattività.

Roberta Ragni

Leggi anche:

Sabbiatura: in Cina i nostri jeans continuano a uccidere

Il jeans? Non lo compro, ma lo affitto per salvare l’ambiente

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook