Quando sentiamo parlare di sostenibilità dovremmo valutare l'impatto ambientale del prodotto, ma anche altri due aspetti decisamente sottovalutati: l'impatto sociale della sua produzione ed il suo smaltimento a fine vita
Sentiamo sempre più spesso parlare di sostenibilità, soprattutto nella moda, ma cosa si intende realmente con questo termine?
Molti brand utilizzano materiali riciclati definiti “ecologici”, altri utilizzano i classici materiali naturali evitando quelli sintetici. Ed è così che sentiamo parlare di moda sostenibile anche quando il brand in questione utilizza del semplice cotone (spesso, tutt’altro che sostenibile).
Quando sentiamo parlare di sostenibilità dovremmo valutare l’impatto ambientale del prodotto, ma anche altri due aspetti decisamente sottovalutati: l’impatto sociale della sua produzione ed il suo smaltimento a fine vita.
Utilizzare materiali a basso impatto ambientale non è quindi sufficiente per rendere un prodotto sostenibile, magari possiamo definirlo ecologico, ma fino a che punto? Immaginate che solo nel 2019 sono state prodotte 24,3 miliardi di scarpe stando ai dati della World Footwear Yearbook, ma che fine faranno una volta utilizzate dai legittimi acquirenti?
Nella migliore delle ipotesi finiranno nella raccolta indifferenziata, nelle discariche, e successivamente negli inceneritori. Questo dovrebbe farci riflettere: utilizzare materiali ecologici che finiranno comunque in discarica, non ha granché senso.
Viviamo in un mondo ricco di risorse sintetiche create dall’uomo, come la plastica. Sentiamo sempre più spesso parlare di economia circolare e di riduzione del consumo di materie prime. Anche noi conveniamo che questa sia l’unica strada percorribile per ridurre drasticamente il nostro impatto ambientale sul pianeta. Riciclare quanto più possibile, è un dovere per noi consumatori, come per le aziende.
Il progetto di cui vogliamo parlarvi si chiama WAO, un brand di moda sostenibile.
Negli ultimi 3 anni hanno sviluppato delle sneakers che definiscono con tre parole chiave: #MadeinItaly #Circular #AnimalFree
La loro raccolta fondi è partita da qualche giorno sulla piattaforma di Crowdfunding Kickstarter, e sperano di raggiungere il loro obiettivo di donazioni da parte degli utenti per produrre un modello di sneakers riciclabili al 97%: realizzate con tomaia in canapa naturale, suola in gomma compostabile, ed il resto dei componenti in cotone organico.
Abbiamo detto 97% riciclabili, ma questo sarà possibile solo se l’acquirente restituirà le sneakers al marchio dopo averle utilizzate per qualche anno. WAO provvederà infatti al ritiro gratuito delle sneakers usurate, le quali verranno scomposte, in parte riciclate, ed in parte utilizzate per creare compost organico (salvo contaminazioni esterne che potrebbero pregiudicarne la riciclabilità, come la presenza di vernice sulla tomaia).
Un’idea di moda circolare davvero innovativa nel settore delle sneakers, oltre che sostenibile per l’intero settore delle calzature.
Una goccia nell’oceano se paragonato alle oltre 20 miliardi di scarpe prodotte ogni anno nel mondo, ma comunque un inizio che potrebbe convincere altri marchi -magari più famosi- a seguire la loro strada.
Molti marchi di moda che oggi parlano di “sostenibilità” solo perché utilizzano materiali a basso impatto ambientale, sanno benissimo che questi materiali alla fine del loro ciclo di vita non saranno più riciclabili, poiché durante la produzione vengono trattati con sostanze sintetiche. [1]
Oggi è possibile acquistare a prezzo di lancio le sneakers WAO in questa campagna di Crowdfunding su Kickstarter
Effettuando una donazione riceverai in cambio un paio di sneakers, che tra le altre cose sono prodotte in Italia con una filiera decisamente corta, e non utilizzano materiali di origine animale.
Note:
[1] Molti materiali come il cotone, la canapa, ma anche sintetici come il poliestere sarebbero riciclabili, ma spesso vengono trattati con sostanze spalmanti. La spalmatura è un processo di lavorazione che consiste nel rivestire un materiale/tessuto con sostanze chimiche aggiuntive per migliorarne le prestazioni, la qualità e l’aspetto. Ad esempio, il cotone è di per sé una fibra riciclabile, ma dopo aver subito questo trattamento non può più essere riciclato.