L'associazione francese dei consumatori UFC-Que Choisir ha accusato l'app Vinted di pratica commerciale ingannevole per una commissione che dovrebbe essere facoltativa ma in realtà diventa obbligatoria al momento dell'acquisto
La “protezione acquisti” di Vinted è una pratica commerciale ingannevole? UFC-Que Choisir presenta un ricorso in Francia. Per capire se questa commissione fosse obbligatoria anche nella versione italiana di Vinted, abbiamo scaricato l’app per simulare un acquisto e abbiamo scoperto che è proprio così anche per i clienti italiani.
L’app Vinted, che consente di vendere e acquistare vestiti e accessori di seconda mano, sta riscuotendo un successo inaspettato. Sono in milioni ad usarla, promuovendo così la moda circolare. L’app è pratica, colorata, intuitiva e permette di fare dei veri affari, ma non è tutto oro ciò che luccica.
Recentemente, infatti, l’applicazione è stata accusata di pratica commerciale ingannevole per via di una commissione che in teoria dovrebbe essere facoltativa, ma che di fatto diventa obbligatoria quando si effettua un acquisto. Il dettaglio non è sfuggito all’associazione francese dei consumatori UFC-Que Choisir che ha deciso di fare ricorso contro Vinted e di portare la società lituana in tribunale per tutelare i diritti dei consumatori, ottenendo il rimborso di queste spese indebitamente fatturate dal 2016.
“Questa commissione è presentata da Vinted come facoltativa, ma in realtà è obbligatoria” – spiega l’associazione UFC-Que Choisir – Non è disponibile alcuna funzionalità per rifiutarla, disattivarla o eliminarlo. Questa commissione è anche abilmente mimetizzata. Non si presenta come tale ma solo sotto il nome tendenzioso di ‘Protezione dell’acquirente’, e l’importo si manifesta solo nell’ultima fase della transazione, prima di scomparire.”
Ingannati milioni di clienti
“Milioni di persone sono vittime delle pratiche fuorvianti Vinted: con 5 milioni di visitatori unici al giorno e oltre 16 milioni di visitatori unici al mese, Vinted si trova al 4° posto nella classifica dei siti e delle applicazioni della maggior parte degli e-commerce consultati in Francia” evidenzia UFC-Que Choisir. “Rispetto ai 37 milioni di membri di Vinted in Europa e alle operazioni effettuate in 13 Paesi, le somme generate dall’indebita fatturazione di questa commissione sono colossali.”
https://twitter.com/UFCquechoisir/status/1394537065799372802
La commissione è obbligatoria anche nella versione italiana dell’app
Per capire se questa commissione fosse obbligatoria anche nella versione italiana di Vinted, abbiamo scaricato l’app per simulare un acquisto e abbiamo scoperto che è proprio così anche per i clienti italiani.
Al momento del pagamento, infatti, oltre al prezzo del prodotto e della spedizione, compare la voce “Protezione acquisti”, che prevede un costo aggiuntivo.
E per saperne qualcosa di più, siamo andati a caccia di informazioni sul sito di Vinted, dove viene chiarito di che si tratta e in base a cosa varia il costo della commissione:
Ricapitolando, la “Protezione acquisti” di Vinted prevede un importo fisso di 0,70 euro più il 5% del prezzo dell’articolo che si sceglie di acquistare. Al riguardo viene chiarito anche che questa sorta di tassa serve per proteggere gli acquisti e fornire un rimborso in caso di problemi:
Peccato, però, che il surplus da pagare compaia soltanto alla fine e che i clienti, in pratica, sembrerebbero essere impossibilitati nello scegliere se usufruire o meno di questa sorta di garanzia.
Fonte: Vinted/UFC-Que Choisir
Leggi anche: