“Ho trovato 3 calzini usati da bambino nel mio pacco Shein”, messaggi nascosti di aiuto dai lavoratori della fast fashion?

Nuova segnalazione di qualcosa che proprio non va per Shein, con una nostra lettrice che ha rinvenuto tre calzini da bambini usati nel pacco che aveva ordinato

Torniamo a parlare del caso Shein, azienda produttrice di vestiti e colosso della fast fashion da tempo accusata di sfruttamento minorile. Questa volta vi documentiamo quanto raccontato da una nostra lettrice che ci ha scritto dopo aver acquistato un vestito dal popolare marchio per un matrimonio.

Quando però le è arrivato a casa il pacco, ecco che ha avuto un’amara sorpresa: all’interno, oltre al vestito, ha infatti trovato tre calzini usati tutti diversi tra loro e con taglie da bambino. La lettrice, oltre a rimanere sconvolta da questo ritrovamento, si è posta alcune domande.

Si è trattato di un errore – che comunque rimarcherebbe la scarsa attenzione nei confronti del consumatore finale – oppure di qualcosa fatto apposta come a lanciare un messaggio proprio riguardante lo sfruttamento dei più piccoli per produrre vestiti?

calzini shein

@greenMe

Il caso degli “sos” sulle etichette dei vestiti

Il suo racconto ha ovviamente sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’integrità delle pratiche aziendali di Shein. Qualcosa di cui c’eravamo già occupati, dato che sui social il tema era già diventato popolare. Su TikTok, infatti, erano apparsi video dove si mostrava come sulle etichette degli abiti “made in Shein” erano apparse delle strane scritte come “need your help”, ovvero “ho bisogno del tuo aiuto”.

Insomma, il web pareva ribellarsi ad un’azienda che proprio sul web ha prosperato. E Shein stessa come ha reagito? Ha risposto alle accuse sostenendo che le richieste di aiuto trovate sulle etichette dei vestiti erano traduzioni maldestre dal cinese all’inglese e che la società da sempre rispetta rigorosi standard etici.

La diffusione di tali video e post sui social media suggerisce comunque una crescente preoccupazione pubblica riguardo alle condizioni di lavoro nelle catene di produzione di Shein, mettendo in luce come a poco a poco questo colosso si stia sgretolando.

Da qui parte un dibattito ben più ampio sullo sfruttamento minorile e le condizioni lavorative precarie nelle industrie della moda a livello globale. Le aziende sono chiamate a garantire non solo prodotti di qualità, ma anche condizioni di lavoro dignitose per tutti i lavoratori coinvolti nella catena di produzione. La scoperta di calzini usati all’interno del pacco di un vestito rappresenta solo la punta dell’iceberg di una problematica più ampia che richiede una risposta seria?

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