Temu: nuova denuncia per il colosso della fast fashion e le sue pratiche commerciali scorrette (stavolta dalla Svizzera)

Temu ancora una volta sotto accusa per pratiche commerciali scorrette. In Svizzera, il colosso della fast fashion cinese è stato denunciato alle autorità per pubblicità ingannevole

Temu, la popolare piattaforma cinese di vendite online, si trova ancora una volta al centro delle polemiche. In questi ultimi mesi, vi abbiamo parlato più volte di indagini e test che hanno portato alla segnalazione di questo colosso della fast fashion (che in realtà vende un po’ di tutto). I motivi per cui è stato attenzionato sono diversi, anche se il più delle volte si tratta di alcune pratiche commerciali scorrette ma non meno importante è la presunta sottrazione di dati sensibili agli utenti.

Stavolta, è la Svizzera a puntare il dito contro Temu. La Swiss Retail Federation (SRF), insieme ad altre organizzazioni del settore, ha infatti presentato una denuncia presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Quali sono le motivazioni? Sempre le pratiche commerciali scorrette che utilizza la piattaforma per “accalappiare” i suoi clienti.

Secondo le associazioni di categoria, Temu adotta metodi di pubblicità ingannevole, offrendo sconti che non riflettono la realtà.

Dagmar Jenni, direttrice della SRF, ha dichiarato che:

sussiste il notevole sospetto che la società faccia uso di pubblicità illegale, con sconti percentuali e prezzi barrati, nonché di pubblicità con offerte al di sotto del prezzo di costo e informazioni fuorvianti sulla disponibilità dei prodotti.

Questo modus operandi, richiede un’urgente verifica da parte delle autorità competenti.

La denuncia non proviene solo dalla SRF, ma vede il supporto di varie altre associazioni del commercio, tra cui Commercio Svizzera, l’Associazione svizzera dei commercianti di articoli sportivi, Swiss Textiles, e altre organizzazioni rappresentative dei settori dei giocattoli e delle cartolerie. Anche il Forum dei consumatori Kf ha aderito alla denuncia, sottolineando l’importanza di tutelare sia i consumatori che i concorrenti sul mercato svizzero.

Le autorità svizzere sono ora chiamate a stabilire se il sistema di sconti e le pratiche di pubblicità di Temu siano conformi all’Ordinanza federale sull’indicazione dei prezzi. In caso contrario, le associazioni chiedono che vengano applicate le sanzioni previste dalla Legge federale contro la concorrenza sleale.

Temu non è nuova a questo tipo di accuse. Come forse ricorderete, anche nel nostro Paese, dove la piattaforma ha in poco tempo guadagnato popolarità posizionandosi al terzo posto tra i siti di e-commerce più visitati (dopo Amazon ed eBay), c’è stata una segnalazione alle autorità.

Altroconsumo, dopo aver condotto un’indagine su 28 prodotti acquistati su Temu in cui è emerso che molti di essi non rispettavano le normative dell’Unione Europea, ha segnalato la piattaforma cinese per violazioni del Digital Service Act (DSA), in vigore da febbraio 2023.

Leggi anche: Temu segnalato all’Agcom: non rispetta le normative Ue in termini di trasparenza e sicurezza, i prodotti più a rischio

La recente denuncia svizzera, insomma, rappresenta solo un ulteriore capitolo nella crescente opposizione internazionale contro Temu. Nel frattempo, però, la piattaforma continua a espandersi, nonostante si sappia sempre meglio cosa nasconde dietro le sue offerte super allettanti: Incubo di poliestere: se compri su Shein o Temu, guarda come lavorano gli operai della fast fashion

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Fonte: RSI

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