Shein potrebbe essere la prossima IPO di successo dopo la presentazione della domanda di ammissione alla quotazione in borsa: ancora una volta si calpestano i diritti dell’ambiente e dei lavoratori
L’azienda di moda Shein, fondata in Cina, ha depositato in via confidenziale la richiesta di quotazione in borsa negli Stati Uniti, secondo quanto ha riferito il Wall Street Journal citando persone che hanno familiarità con la questione.
Il gigante del fast fashion ha lavorato con almeno tre banche d’investimento per una potenziale IPO (dall’inglese initial public offering, è un’offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato) ed era in trattative con la Borsa di New York e il Nasdaq.
Nel corso dei prossimi mesi, Shein probabilmente apporterà modifiche ai suoi documenti e risponderà a numerose domande dell’agenzia. Il documento sarà reso pubblico una volta che la società sarà pronta a procedere con la sua IPO. A quel punto verranno rilasciate anche le comunicazioni con la SEC e gli eventuali adeguamenti alla sua documentazione.
Goldman Sachs, JPMorgan Chase e Morgan Stanley sono stati ingaggiati come principali sottoscrittori dell’offerta, che potrebbe avvenire nel 2024. L’azienda è stata valutata a maggio oltre 60 miliardi di dollari e si prevede che diventerà la società di origine cinese di maggior valore a quotarsi in borsa negli Stati Uniti dopo il debutto del gigante del ride-hailing Didi Global nel 2021 con una valutazione di 68 miliardi di dollari.
Shein ha un’enorme popolarità, ma il prezzo da pagare è altissimo
Il fast fashion ha guadagnato popolarità negli Stati Uniti con la collaborazione di Shein con SPARC Group, una joint venture tra il proprietario di Forever 21 Authentic Brands e l’operatore di centri commerciali Simon Property, mentre il rivenditore di moda online e i suoi rivali cercano di espandere la loro portata sul mercato.
Shein ha avuto una crescita vertiginosa negli ultimi anni dopo aver conquistato i consumatori di tutto il mondo con i suoi design alla moda, l’assortimento infinito e i prezzi stracciati. Ma a proposito di prezzi, a che prezzo?
Più volte ne sono state denunciate le politiche ben al di sotto dei confini della legalità, tra accuse di lavoro forzato nella sua catena di fornitura, di violazione delle leggi sul lavoro, di danni all’ambiente e di furto di progetti di artisti indipendenti. Denunce che sono cadute nel vuoto, dato che ora Shein è pronta a fare un altro grande passo: la quotazione in borsa.
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