Un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha manifestato a Parigi davanti al pop-up store del colosso del fast fashion cinese Shein. Il collettivo ambientalista ha cercato di convincere i clienti del controverso marchio a rinunciare ai propri acquisti
Sfrutta i dipendenti, danneggia l’ambiente, crea capi usa e getta pieni zeppi di sostanze tossiche: non c’è una sola ragione perché si continui ad acquistare su Shein. Eppure continua ad essere un vero colosso della fast fashion.
Un marchio di abbigliamento discutibile, lo abbiamo sempre detto, contro cui solo poche settimane fa i parlamentari statunitensi avevano chiesto all’organo di controllo di Wall Street di avviare un’indagine sul lavoro forzato della minoranza musulmana uigura, che il marchio sfrutterebbe per la coltivazione del cotone, mentre non si fermano condanne e proteste da parte della collettività.
Ultimo intervento è quello degli attivisti di Extinction Rebellion a Parigi per “denunciare l’impatto sociale, ecologico e sulla salute della multinazionale“, spiegano.
👖 FAST FASHION… toujours plus vite dans l'aberration écologique 😠
Le lundi 8 mai, nous nous sommes rassemblé·e·s devant la boutique éphémère @SHEIN_Official, véritable aberration sociale et écologique.#FastFashion#SHEIN pic.twitter.com/NTWu3xGk0G
— Extinction Rebellion Paris / Île-de-France (@xrParisIDF) May 8, 2023
Accanto all’interminabile coda per entrare nel pop-up store appena aperto nella capitale francese dal marchio cinese, gli attivisti si sono messi sulla strada, come cadaveri, bloccando il traffico. Megafono alla mano, un manifestante ha cercato di sensibilizzare i clienti in coda, che erano lì anche da ore, sottolineando le conseguenze nefaste del marchio sulla salute del Pianeta.
Action face à Shein & la "Fast Fashion" 👖
👖 FAST FASHION… toujours plus vite dans l'aberration écologique 😠Le lundi 8 mai, nous nous sommes rassemblé·e·s devant la boutique éphémère SHEIN, véritable aberration sociale et écologique.Le groupe est régulièrement accusé, comme d’autres grands noms du textile, de tirer profit de l’exploitation des membres de la minorité musulmane des ouïghours dans des champs de coton et ateliers de la région du Xinjiang, dans l’ouest de la Chine 🇨🇳C’est un symbole de l’"ultra fast fashion" aux conséquences catastrophiques en terme de pollution, c’est le 5e secteur le plus gros émetteur de gaz à effet de serre, et une surconsommation galopante dénuée de sens…Pour rappel, #Shein c'est aussi :👉 Des employé·e·s qui travaillent plus de 12h par jour avec un seul jour de congé par mois 😵💫👉 Des matières premières quasi-exclusivement issues de la pétrochimie 🛢️ 👉 2 produits sur 3 qui sont toxiques ☠️Nous méritons des habits plus respectueux de la planète, de notre santé ET des droits humains !!!#fastfashion
Posted by Extinction Rebellion Ile de France/Paris on Monday, May 8, 2023
Un pop-up store è un negozio temporaneo basato soprattutto su una estrema pubblicità e prezzi ridotti all’osso, una geniale trovata di marketing per aumentare le vendite.
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Fonte: ER
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