Moda: le aziende italiane che non useranno più sostanze tossiche

Le aziende italiane si impegnano nella campagna Detox proposta da Greenpeace per dire addio alle sostanze tossiche nella moda. L'obiettivo? Una moda più pulita che non metta in pericolo le risorse e la salute del Pianeta. Due anni fa Greenpeace aveva lanciato la sfida Detox e ora anche in Italia arrivano risultati concreti.

Le aziende italiane si impegnano nella campagna Detox proposta da Greenpeace per dire addio alle sostanze tossiche nella moda. L’obiettivo? Una moda più pulita che non metta in pericolo le risorse e la salute del Pianeta. Due anni fa Greenpeace aveva lanciato la sfida Detox e ora anche in Italia arrivano risultati concreti.

Ben 6 aziende italiane della moda e del tessile hanno deciso di ripulire le loro filiere da sostanze tossiche e pericolose. “L’impegno di queste aziende ci dimostra come una moda senza sostanze tossiche sia possibile e alla portata del mercato. Quello che sottoscrivono infatti ha un livello di ambizione mai raggiunto da qualsiasi altro impegno Detox finora” – ha dichiarato Chiara Campione, responsabile del progetto #TheFashionDuel di Greenpeace.

Greenpeace ha chiesto e ottenuto da queste aziende non solo l’adesione all’impegno Detox per il futuro, ma anche la pubblicazione dei risultati del lavoro svolto finora in questa direzione. Già da oggi, infatti, 8 degli 11 gruppi di sostanze chimiche pericolose che secondo Greenpeace è urgente eliminare aderendo a Detox sono fuori dalle filiere e dai prodotti di queste aziende, tra questi gli ftalati e i nonilfenoletossilati, interferenti endocrini che, una volta rilasciati nell’ambiente, possono avere potenzialmente effetti dannosi sul sistema riproduttivo, ormonale o immunitario.

Per avere un’idea dell’impatto delle sei aziende in termini di produzione, Greenpeace ha calcolato che – solo nel 2013 – queste hanno prodotto circa 7 milioni di metri lineari di tessuti, pari alla distanza tra Roma e New York, 40 milioni di metri di tessuti stampati, pari alla circonferenza terrestre, 35 milioni di bottoni e zip, pari a oltre il triplo degli abitanti della Lombardia. Complessivamente i capi di abbigliamento su cui l’impegno Detox influisce direttamente o indirettamente sono 70 milioni all’anno.

Ecco le 6 aziende italiane che hanno aderito alla campagna Detox e i loro impegni:

1) Berbrand Srl

“Siamo consapevoli che la decisione di cambiare il nostro stile di vita è impegnativa. Nel nostro impegno Detox crediamo che tu abbia la forza per condurre una vita migliore. Ci siamo impegnati a farti sentire al sicuro e ad indagare ad eliminare tutte le sostanze tossiche dai nostri processi di produzione, dal momento che “la moda è troppo bella per avere a che fare con sostanze pericolose e cattive pratiche”. (Emanuele Bertoli, amministratore delegato di Berbrand Srl)

2) Besani Srl

“Un tessuto Made in Italy non deve essere solo bello ma deve nascere da processi rispettosi dell’ambiente e delle persone. Sottoscriviamo l’impegno Detox perché può stimolare tutta la filiera a fare importanti passi avanti per la moda sostenibile”. (Mario Riva, Besani Srl)

3) Italdenim Spa

“Il denim è forse il tessuto più diffuso al mondo, chi lo produce ha quindi una grande responsabilità verso l’ambiente. Con l’impegno Detox, Italdenim raccoglie la sfida di eliminare le sostanze pericolose dalla produzione dei jeans”. (Gigi Caccia, titolare di Italdenim)

4) Miroglio Spa

“Il Gruppo Miroglio negli ultimi anni ha dato seguito ad importanti investimenti in nuove tecnologie di stampa di ultima generazione nell’ottica dell’eco-sostenibilità presso gli stabilimenti MiroglioTextile di Govone e Alba, con notevoli riduzioni di consumo di acqua, energia ed emissione CO2. Siamo pertanto già all’interno di questo percorso ed intendiamo portare avanti nel tempo questa filosofia in modo serio e responsabile”. (Giuseppe Miroglio, Presidente Gruppo Miroglio)

5) Tessitura Attilio Imperiali Spa

“Tessitura Attilio Imperiali produce tessuti di alta qualità dal 1800. Quella che gestisce l’azienda è ormai la quarta generazione. Sottoscrivere l’impegno Detox e adottare metodi di produzione a minore impatto è il miglior impegno che possiamo assumere per il futuro dei nostri figli”. (Giovanni Di Gristina, Responsabile Marketing e Sviluppo Tessitura Attilio Imperiali Spa)

6) Zip Gfd Spa

“La nostra cultura si basa sull’idea che l’attenzione per l’ambiente migliora il prodotto. Da questa visione, fin dagli anni ’90 abbiamo sviluppato prodotti e processi d’avanguardia nella difesa dell’ambiente. Il nostro impegno Detox è un ulteriore passo verso un nuovo modo di vestire cucito a misura dell’uomo”. (Claudio Goffredo Amministratore Delegato di Zip Gfd)

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Rinunciare alle sostanze tossiche nel tessile e nella moda è possibile. Quali altre aziende italiane aderiranno in futuro?

Marta Albè

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