La nuova piattaforma di Zara che promette di vendere, riciclare e riparare i tuoi vestiti (è greenwashing?)

Zara ha aperto a tutta Europa “Pre-owned”, la piattaforma dove poter riparare i propri prodotti e vendere o acquistare di seconda mano. Quando il greenwashing si affida (anche) all’usato

Dopo il polverone sollevato dalla campagna pubblicitariaThe Jacket” che riporterebbe la mente alle immagini della guerra in corso tra Gaza e Israele, Zara tenta di risollevare le sorti puntando sul second hand.

Percorso piuttosto tortuoso per un marchio in ogni caso collegato al più sfrenato fast fashion e sul cui dubbioso approvvigionamento di materiali ne sono ricche le analisi. Appena due settimane fa, infatti, uno studio riteneva che decine di marchi noti tra cui proprio Zara,  si rifornirebbero di materiali, in particolare di cotone e di PVC,  prodotti dal lavoro forzato del popolo uiguro.

Leggi anche: Vietata la vendita di Zara, H&M e altri marchi di fast fashion in questo famoso e-commerce francese

Ma c’è sempre una parolina magica per tutto ed è greenwashing, in nome del quale adesso il  marchio di abbigliamento e accessori di proprietà del gruppo spagnolo Inditex, ha aperto a tutta Europa “Pre-owned”, la piattaforma dove poter riparare i propri prodotti e vendere e/oacquistare di seconda mano.

Pre-owned”, di cosa si tratta

Altro non è che una piattaforma accessibile dal sito e-commerce del brand, dove i clienti hanno la possibilità di usufruire di 3 nuovi servizi dedicati  ai capi Zara.

Desideriamo aiutare i nostri clienti ad allungare la vita utile dei nostri prodotti. Per questo abbiamo creato una serie di servizi di circolarità che offrono diverse soluzioni per favorire il riuso e il riciclaggio degli indumenti usati di Zara, si legge.

Riparazione:

Disponiamo di una rete di laboratori che lavorano per trovare la migliore soluzione per riparare i tuoi capi danneggiati. Grazie al loro aiuto, potrai fare in modo che i tuoi capi preferiti durino più a lungo.

Acquista e vendi:

È possibile che tu abbia dei capi di Zara che non indossi più, ma a cui qualcun altro sarebbe lieto di dare una nuova vita. Adesso puoi rivendere i tuoi capi di zara o acquistare articoli di seconda mano affinché durino di più e allungare, così, la loro vita utile. Sulla piattaforma di rivendita puoi vendere o acquistare capi di zara da altri clienti.

Raccolta abiti:

Nell’ambito del nostro impegno sociale e ambientale, abbiamo lanciato un programma di raccolta di abiti usati. L’obiettivo del progetto è quello di favorire il recupero dei capi usati per allungarne la vita utile, generando allo stesso tempo un impatto positivo sulla comunità. Tutti i capi raccolti vengono consegnati a organizzazioni locali, che li classificano in base alle loro condizioni e alla loro qualità. Questi capi vengono venduti in negozi di seconda mano o riciclati. I proventi vengono utilizzati per finanziare | progetti sociali di queste organizzazioni.

Rete riuse / Croce rossa / Caritas / China environmental protection foundation / e altro.

Al pari di H&M, quindi, che già qualche anno fa lanciò una iniziativa simile er la raccolta di abiti usati su scala mondiale, anche Zara prova a rifarsi il look puntando sui temi caldi legati all’impatto ambientale della moda tout court e l’iniziativa si pone all’interno del progetto Inditex volto all’utilizzo di materiali tessili con un minor impatto ambientale entro il 2030 (secondo quanto dichiarato, circa il 40% delle fibre utilizzate dai marchi del gruppo sarà riciclato, il 25% sarà a base di fibre di nuova generazione, e i restante 25% arriverrà da agricoltura biologica o rigenerativa).

Il problema è che siamo sempre alle solite: come possono marchi che vendono abbigliamento a così basso prezzo sostenere economicamente il costo di riparazioni o di raccolta usati? Se il consumo di vestiti e calzature è cresciuto negli ultimi anni, con 700mila tonnellate di prodotti acquistati ogni anno, di cui oltre 260mila finiscono al macero, la causa è proprio nei bassissimi costi di produzione. A fronte dei quali la domanda è leggittima: com’è possibile raggiungere gli obiettivi di sostenibilità tanto paventati?

La replica dell’azienda

Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni di Zara in merito al nostro articolo:

Ben consapevoli dell’impatto che Zara e i marchi Inditex hanno, ci impegniamo ad agire responsabilmente adottando politiche pratiche e strategie di sostenibilità che creino un impatto migliore nei contesti in cui il Gruppo opera.

Rispondendo in particolare ad alcune delle affermazioni presenti nell’articolo, precisiamo che:

Per quanto riguarda lo Xinjiang, Inditex conferma che non ha legami commerciali con alcuna fabbrica situata in quella regione. L’azienda è pienamente impegnata nel rispetto, nella protezione e nella promozione dei diritti umani in tutta la sua catena del valore e si attiene rigorosamente a tutte le normative sul lavoro forzato.

Conduciamo regolarmente una due diligence e un monitoraggio dettagliati dei nostri fornitori per garantire la conformità ai nostri rigorosi standard e ci impegniamo a garantire la tracciabilità delle materie prime utilizzate nei nostri prodotti. Tutti i fornitori e i produttori del Gruppo Inditex devono rispettare i nostri requisiti di tracciabilità, tra cui la selezione di una catena di fornitura composta da aziende etiche e responsabili, e fornire informazioni accurate, veritiere e appropriate sulla catena di fornitura utilizzata per ogni ordine, dalle materie prime all’indumento finale.

Inoltre, Inditex è impegnata in un ampio percorso di sostenibilità per raggiungere emissioni nette zero entro il 2040, risultato che passa dalla riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030. Per raggiungere questo traguardo stiamo implementando importanti investimenti per la trasformazione del business, con impatti su produzione, distribuzione e ciclo di vita dei prodotti. In questo quadro, la nuova piattaforma Zara Pre-Owned è in linea con la strategia ESG del Gruppo Inditex e rappresenta una delle quattro linee di azione del Gruppo, al fine di avanzare verso una catena del valore sempre più sostenibile.

Per quanto riguarda il costo di riparazione degli abiti usati, segnaliamo che quest’ultimo rimane a carico del cliente e dipende dal servizio di riparazione scelto; i prezzi sono consultabili sulla piattaforma. Per la raccolta degli abiti usati, invece, segnaliamo che i capi e le scarpe vengono ritirati e gestiti direttamente da organizzazioni no-profit, che li smistano per riutilizzarli (quando possibile) o li riciclano, qualora fossero arrivati alla fine del loro ciclo di vita, sostenendo lo sviluppo di progetti nelle comunità locali.

Per maggiori informazioni sulle misure concrete che l’azienda sta implementando è possibile consultare il sito inditex.com

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