Isaac Nichelson, proprietario del brand di abbigliamento Livity Outernational ha protestato contro il divieto di coltivazione della canapa, materia prima dei suoi prodotti, piantando i semi di canapa nel giardino della drug Enforcementa a Washington
Una sorta di “consapevolezza verde” sta piano piano avanzando: sempre più persone ed aziende stanno prendendo delle decisioni con particolare riguardo nei confronti dell’ambiente. Una, più delle altre, proprio per queste decisioni sta anche scontando le conseguenze dal punto di vista penale. Si tratta di Isaac Nichelson, designer, eco attivista, surfer, snowboarder,artista, bowlrider a capo dell’Action Sports Apparel Industry e proprietario del marchio americano di abbigliamento sostenibile Livity Outernational, distribuito in Italia da Rags.
Dalla maggior parte della gente Isaac viene definito come un “visionario green” a me invece piace vederlo come un eco warrior grazie alla tutta la foga che mette nella tutela ambientale. Come si fa però a definire eco warrior qualcuno che chiama la propria azienda con il termine giamaicano che definisce uno stile di vita puro e libero? Negli anni settanta era costume come forma di protesta quello di mettere fiori nei cannoni, ai giorni nostri Isaac metterebbe invece una piantina di cotone organico…
Lo scorso 13 ottobre, Isaac assieme ad alcuni coltivatori e rappresentanti della Hemp Industry Association, come atto di disobbedienza civile, ha piantato alcuni semi di canapa industriale nel giardino della Drug Enforcement Administration di Washington, allo scopo di protestare nei confronti del divieto di coltivazione di Canapa. Nonostante cresca naturalmente in gran parte degli stati uniti ed il mercato americano sia il più importante a livello mondiale per i prodotti derivati dalla sua lavorazione, la sua coltivazione è illegale.
Mentre alcuni poliziotti lo stavano ammanettando, Isaac ha chiesto loro se conoscevano la differenza tra la canapa e la marjuana, ed ha ribadito il suo desiderio e necessità di poter comprare le materie prime per i suoi prodotti all’interno del paese senza per forza dover andare in Cina con le gravi conseguenze a livello ambientale ed economico.
L’obiettivo di questa plateale manifestazione, che ha visto l’arresto di tutti i presenti con il conseguente rilascio durante la sera, era quello di portare all’attenzione della amministrazione Obama il problema di questo divieto e le conseguenze che tale azione porta sulle dirette economie dei coltivatori ed in generale nei confronti del fashion system environmental-friendly.
È dall’inverno 2001 che Isaac assieme al suo marchio Livity Outernational, oramai molto più che solamente un brand “love-inspired”, sta piano piano portando questa industria della moda/abbigliamento verso un territorio rivoluzionario. Livity è diventato un vero e proprio Movimento attivista di lifestyle sostenibile. Outernational è la sua maniera di vedere il pianeta senza confini politici e questa visione di un mondo contaminato dalle diverse culture ha portato questo brand alla creazione di un qualcosa di unico, sostenibile ed eco-friendly nel sistema moda internazionale.
Dal suo studio di Topanga Canyon, una location estremamente bohemiene del South California, l’attenzione verso l’utilizzo dei materiali è unica. Ogni singolo componente deve essere biodegradabile, naturale, rinnovabile o riciclabile ed ogni processo produttivo impiega materiali eco sostenibili.
Uno degli obiettivi di Isaac è da sempre stato quello della condivisione della conoscenza tecnica. Oggi che le stesse aziende che anni fa gli chiusero delle porte in faccia, sono sul mercato con delle collezioni eco-friendly, la sua rivendicaione è che l’abbigliamento eco sostenibile deve essere il nuovo status quo.
La stessa attenzione che ha verso i materiali viene prestata anche nei confronti delle comunità locali e dei piccoli e disavvantaggi aritigiani e coltivatori “Essere un surfista mi ha insegnato a portare rispetto per i locals..oggi mettiamo lo stesso rispetto che va mostrato in qualsiasi line up nel nostro business, lavorando per il raggiungimento di un sistema produttivo piu equo e sostenibile ed un commercio che permetta di dare beneficio direttamente alle diverse comunità”
Quando Isaac non è nel suo studio alla ricerca di un modo per salvare il pianeta, si sta porbabilmente intubando da qualche parte in Messico assieme ai suoi figli ed agli altri attivisti Livity.
Giacomo Zanni
Alcuni link che riportano l’arresto con un video della protesta:
www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/10/13/AR2009101301965.html
www.huffingtonpost.com/2009/10/13/farmers-arrested-planting_n_318808.html
stopthedrugwar.org/chronicle/467/DEA_spent_175_million_to_eradicate_ditch_weed_hemp