In Argentina i colori naturali per i tessuti si ottengono dai rifiuti agricoli

In Argentina, alcuni studiosi sono riusciti ad ottenere dei colori per tessuti completamente naturali estraendo i pigmenti direttamente dai rifiuti delle piante destinate al macero.

Più green di così non si può! In Argentina, alcuni studiosi sono riusciti ad ottenere dei colori per tessuti completamente naturali estraendo i pigmenti direttamente dai rifiuti delle piante destinate al macero.

Infatti, sebbene le tinture naturali siano molto diffuse e utilizzate nel settore delle aziende eco-comptabili e attente allo stile di vita green, l’Argentine National Institute for Industrial Technology (Istituto Nazionale Argentino per lo sviluppo tecnologico industriale – INTI) sta sperimentando un’importante alternativa grazie all’estrazione dei pigmenti dai rifiuti agricoli e la loro conservazione sottoforma di polvere.

Secondo quanto ha riportato l’istituto in una nota, gli esperimenti sull’estrazione dei colori sono condotti dal dipartimenti chimico dell’istituto, che ha analizzato e monitorato i materiali, studiando – in particolare – la tendenza dei rifiuti a trasformarsi in tinte naturali e ha voluto realizzare quanti più pigmenti possibili riutilizzando materiali provenienti dal lavoro agricolo e agroindustriale.

Le tinte naturali attualmente vengono estratte attraverso la bollitura di prodotti vegetali, ma gli scienziati dell’istituto ritengono che estraendo e conservando i pigmenti sotto forma di polvere si da loro la possibilità di durare di più nel tempo e resistere anche alle più avverse situazioni climatiche, migliorando le perfomance dei colori e dei tessuti.
Insomma, questi colori naturali sembrerebbero non solo più green, ma anche qualitativamente superiori.

Fino ad oggi, gli studiosi argentini hanno estratto le tinture da diversi rifiuti agricoli provenienti dall’eucalipto, dagli involucri dei semi di girasole, dal basilico, ma anche da olive e alloro, dall’albero di limone, dai gusci di delle mandorle e tanti altri rifiuti agricoli.

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E intanto si pensa al futuro: presto, attraverso questo procedimento, giurano gli scienziati, potremo avere coloranti naturali per migliorare il colore dei cibi (invece del monossido di carbonio presente nel tonno rosso o i coloranti artificiali nel surimi), per i cosmetici e per la carta!

Verdiana Amorosi

Per maggiori informazioni: INTI

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