L'azienda Pangaia ha brevettato una particolare imbottitura per i giubbotti, realizzata con fiori di campo che aiutano a rigenerare gli habitat naturali
Quando pensiamo ai giubbotti imbottiti, ci vengono in mente piume d’oca o materiali sintetici, entrambi problematici. Le piume infatti provocano sfruttamento e sofferenza animale, mentre le fibre sintetiche causano inquinamento ambientale.
Pangaia, azienda specializzata in moda sostenibile, ha trovato una soluzione molto più sostenibile alle piume e alla plastica, optando per un’alternativa insolita da utilizzare nelle imbottiture dei suoi giubbotti.
Si tratta di un materiale completamente biodegradabile costituito da un mix di fiori di campo, biopolimeri e da un aerogel realizzato per l’85% da carta riciclata e per la restante parte da altri materiali rinnovabili, atossici e biodegradabili.
La società ha trascorso gli ultimi 10 anni a sviluppare una tecnologia sostenibile e cruelty-free per le imbottiture e oggi vende online giubbotti imbottiti con questo particolare materiale brevettato, che garantisce impermeabilità e potere isolante senza compromettere la traspirabilità.
I fiori di campo usati nelle imbottiture sono coltivati con un metodo di agricoltura rigenerativa certificata che non richiede irrigazione e che comporta basse emissioni di CO2.
Le specie scelte per le imbottiture sono allergeniche provengono da aree che contribuiscono a tutelare e ripristinare gli habitat naturali delle farfalle.
Purtroppo i giubbotti non sono completamente privi di plastica poiché la fodera e il rivestimento esterno sono realizzati in nylon e poliestere.
L’aver trovato un’alternativa sostenibile per l’imbottitura rappresenta comunque un passo avanti e permette di confezionare giubbotti cruelty free limitando sia la produzione di plastica e di rifiuti.
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Posted by PANGAIA on Tuesday, December 3, 2019
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