Partendo da batteri presenti sulla pelle o sulle piante, questa giovanissima artista riesce a creare gioielli unici e irripetibili
Creare gioielli e oggetti di design partendo da…batteri! È l’idea rivoluzionaria venuta in mente a una giovanissima studentessa di design, da sempre appassionata alla scienza.
Chloe Fitzpatrick, 21 anni, si è laureata in design la scorsa estate. Sui suoi canali social condivide il processo creativo che porta dei semplici batteri (prelevati da piante o dalla sua stessa pelle), tradizionalmente disgustosi e connessi al proliferare delle malattie, a diventare protagonisti di splendidi gioielli artigianali.
Il segreto del suo successo è – a suo stesso dire – il fatto che creare gioielli dai batteri è un’idea strana e mai sentita. Questo avrebbe spinto centinaia di migliaia di persone a seguirla sul suo profilo TikTok e a visualizzare i suoi video milioni di volte.
@chloefitz_design They are hungry
Ma come funziona la creazione di questi gioielli? In primo luogo, Chloe tampone porzioni della sua pelle o parti di piante, e trasferisce i batteri raccolti in piastre di Petri – quelle tradizionalmente utilizzate nei laboratori chimici.
Successivamente i batteri, minuscoli e invisibili a occhio nudo, vengono fatti proliferare affinché diventino visibili, attraverso l’utilizzo di una sostanza chiamata agar. Coperti con questa sostanza, i batteri impiegano circa una settimana a moltiplicarsi in colonie che raggiungono dimensioni visibili dall’essere umano.
Il bello delle colonie di batteri è che la loro crescita non può essere in alcun modo controllata dall’artista, e quindi ogni gioiello è unico nel suo genere perché contiene una colonia batterica unica per forma e dimensione.
Infine le colonie vengono isolate e colorate singolarmente. Vengono utilizzate tinture naturali non inquinanti, che reagiscono di volta in volta al colore in modo diverso, manifestando sfumature sempre nuove. Quindi, anche la fase della colorazione rende ogni gioiello unico e irripetibile.
Tuttavia, anche se ogni campione ha caratteristiche uniche, Chloe ha individuato dei “pattern” di sviluppo comuni a colonie batteriche simili: per esempio, i batteri della pelle tendono a reagire di più alle tinture, divenendo più scuri, mentre quelli delle piante mantengono tonalità più chiare.
Con questa tecnica Chloe ha creato principalmente anelli – fascette di metallo a cui ha saldato le piastre di Petri contenenti le colonie batteriche colorate. Ma non solo: la giovane è riuscita a creare anche delle “pietre preziose” intrappolando le colonie di batteri nella resina naturale.
Si tratta di una forma di bio-arte, espressione che segnala il connubio fra arte e scienza che si sta diffondendo negli ultimi anni e che sta riscuotendo molto successo di critica e di pubblico. Si pensi che alcune delle opere di Chloe sono state esposte presso il Kulanshi Art Center di Nur-Sultan, in Kazakistan.
@chloefitz_design Blink twice if ur in danger
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Fonti: Chloe Fitzpatrick
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