Decisione storica in Estonia che si appresta a diventare il primo Paese baltico a mettere al bando gli allevamenti di animali da pelliccia
Decisione storica in Estonia che si appresta a diventare il primo Paese baltico a mettere al bando gli allevamenti di animali da pelliccia, seguendo l’esempio di altri 13 Paesi europei in cui il divieto era già stato approvato. Tra questi grande assente l’Italia in cui per il momento vige solo la sospensione fino alla fine del 2021 degli allevamenti di visoni a causa della pandemia.
Il Parlamento estone con una maggioranza di 55 su 101 membri ha approvato la legge che vieterà – a partire dal 2026 dopo un periodo di transizione di 5 anni – tutti gli allevamenti di animali destinati alla produzione di pellicce. La decisione arriva a seguito del sondaggio condotto a settembre del 2020 in cui il 75% della popolazione si era espressa contro l’uccisione di volpi, visoni e furetti per la loro pelliccia.
Oggi festeggiamo con l’Estonia, che diventa il primo paese baltico a vietare l’allevamento di animali da pelliccia crudele, e ci congratuliamo con i gruppi locali per il benessere degli animali che negli anni si sono battuti con campagne per ottenere il divieto – ha dichiarato Claire Bass, direttore esecutivo di Humane Society International in un tweet. “Questa vittoria fornisce un’ulteriore conferma che ingabbiare, fulminare e gasare gli animali solo per fare cappelli con pompon è un’attività che ha fatto il suo tempo e speriamo che i politici nelle vicine Finlandia e Polonia siano ispirati a non rimanere indietro mentre l’Europa volta le spalle sul crudele e inutile commercio di pellicce”.
BREAKING‼️ Estonian Parliament voted today to ban fur farming! Huge congrats to our @furfreealliance partners @LoomusNGO for stopping caged cruelty for foxes, mink & chinchilla. Now we urge @DefraGovUK to blaze trail as first country to ban fur imports and sales! #FurFreeBritain pic.twitter.com/qiYtZQb3D6
— Humane Society International/UK (@HSIUKorg) June 2, 2021
Una decisione destinata a far scalpore se si pensa che l’Estonia era una dei principali produttori europei di pellicce, un business che ha subito un brusco calo negli ultimi anni proprio grazie alla modifica di sensibilità dei consumatori e il progressivo abbandono di pellicce vere da parte dell’alta moda. Si pensi solo che nel paese baltico gli allevamenti di visoni sono scesi dai 41 del 2015 (che producevano 150.000 pelli di visone) a soli 25 del 2018. Fino ad arrivare al 2021 in cui, complice anche la pandemia, il più grande allevamento di animali dal pelliccia del paese che ospitava più di 160.000 animali, era vuoto come fa notare l’organizzazione estone per la difesa degli animali Loomus e in particolare Regly Johanson, membro del consiglio di amministrazione di Loomus:
Ad oggi, negli allevamenti estoni rimangono solo una manciata di animali, poche dozzine di dipendenti e un mucchio di file di gabbie vuote. Sul mercato globale, la domanda di pellicce rimane bassa e i consumatori hanno voltato le spalle alla pelliccia. Non c’è momento migliore di adesso per chiudere gli allevamenti di animali da pelliccia, quindi obsoleti per sempre
Il divieto di animali da pelliccia in Europa
L’Estonia si unisce, dunque alle altre 13 nazioni come Croazia, Repubblica Ceca e Germania che avevano già approvato divieti simili.
E in Italia?
Tra queste non figura l’Italia in cui per il momento vige soltanto la sospensione fino alla fine del 2021 degli allevamenti di visone deliberata con un’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza. Decisione presa alla luce dellìemergenza sanitaria in corso e del ruolo degli allevamenti di visone nel diffondere il contagio (Su questo argomento leggi tutti i nostri articoli su Covid e Visoni)
Urge però un divieto definitivo al più presto. Per accelerare continuiamo a firmare la petizione per chiedere un divieto di produzione di pellicce valido in tutta l’Unione Europea:
Firma qui la petizione di EssereAnimali