Cosa alimenta la moda? Questi sono i 10 marchi più sostenibili dal punto di vista energetico (almeno sulla carta)

Fashion Revolution lancia il nuovo rapporto "What Fuels Fashion" che rivela che i più grandi marchi di moda del mondo non stanno lavorando abbastanza velocemente per ridurre i combustibili fossili

L’industria della moda continua a essere altamente inquinante e non fa nulla per invertire la tendenza. Tra scarichi di sostanze chimiche nelle acque, spaventose quantità di rifiuti e una fast fashion che incoraggia il consumo eccessivo, molti dei brand che fanno fior fiori di certificazioni green continuano in realtà a infrangere ogni tipo di norma.

Quasi un quarto dei più grandi marchi di moda del mondo, infatti, non ha piani sulla decarbonizzazione – per esempio -, il che significa che la crisi climatica non è davvero una priorità per loro, e solo quattro su 250 hanno obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni che soddisfino il livello di ambizione richiesto dalle Nazioni Unite.

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Sono i dati che emergono dal nuovo rapporto “What Fuels Fashion?” del movimento Fashion Revolution, che ha preso in esame proprio 250 grandi marchi e rivenditori e la loro trasparenza in fatto di sostenibilità. Per farlo ha analizzato 70 criteri, tra cui obiettivi di emissione e utilizzo di energie rinnovabili. Molti marchi che conosciamo, come Urban Outfitters e Dolce & Gabbana, hanno ottenuto punteggi molto bassi, altri, come Puma e Gucci, hanno raggiunto livelli relativamente alti di sostenibilità.

Il report

Dal report di Fashion Revolution emerge che l’industria della moda è in ritardo significativo nel raggiungimento degli obiettivi climatici e nella riduzione delle emissioni, con l’86% delle aziende che non ha un obiettivo pubblico di eliminazione graduale del carbone, il 94% senza un obiettivo pubblico di energia rinnovabile e il 92% senza un obiettivo pubblico di elettricità rinnovabile per le loro catene di approvvigionamento. Meno della metà (43%) dei marchi è trasparente sull’approvvigionamento energetico a livello operativo e ancora meno (10%) a livello di catena di approvvigionamento.

Inoltre, nessun grande marchio di moda rivela il consumo orario di elettricità della catena di approvvigionamento. Di conseguenza, le dichiarazioni di emissioni zero della grande moda potrebbero essere scollegate dalla realtà della rete, creando un falso senso di progresso rispetto agli obiettivi climatici, si legge nello studio.

Altro dato significativo è che la maggior parte dei grandi marchi di moda (89%) non rivela quanti vestiti produce ogni anno. In modo allarmante, quasi la metà (45%) non rivela né quanto guadagna né l’impronta delle emissioni di materie prime di ciò che viene prodotto, segnalando che l’industria dà priorità allo sfruttamento delle risorse evitando di assumersi la responsabilità per i danni ambientali legati alla produzione.

Quanto ai fornitori, nonostante siano i maggiori emettitori con la maggiore responsabilità finanziaria nella decarbonizzazione, quasi tutti (94%) i grandi marchi di moda non rivelano quanto stanno investendo nella decarbonizzazione della catena di approvvigionamento. Solo il 6% dichiara i contributi, spesso a fondi congiunti per il clima come il Fashion Climate Fund e la Future Supplier Initiative. Questi fondi offrono prestiti ai fornitori per infrastrutture come i pannelli solari. Tuttavia, gravare sui fornitori con prestiti per raggiungere gli obiettivi climatici del marchio  perpetua gli squilibri di potere esistenti tra i marchi di moda, i loro fornitori e le persone che realizzano i nostri vestiti.

I 10 peggiori marchi della moda

Ecco alcuni dei marchi con il punteggio più basso 2024 secondo il report:

  • Aeropostale
  • BCBGMAXAZRIA
  • Beanpole
  • Billabong
  • DKNY
  • Longchamp
  • Max Mara
  • Mexx
  • Reebok
  • Saks Fifth Avenue

I 10 migliori marchi della moda (almeno sulla carta)

I marchi con il punteggio più alto nel 2024:

  • Puma 75%
  • Gucci 74%
  • Champion 58%
  • Calzedonia 52%
  • Intimissimi 52
    Tezenis 52%
  • Decathlon 51%
  • ASICS 50%
  • Hermès 49%
  • Adidas 49%

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