Carmina Campus di Fendi: anche l’alta moda ricicla l’alluminio

Moda e riciclo, ecco un binomio ormai ben noto. Non è però così scontato che ad avvicinarsi ai materiali di recupero sia l’alta moda, che appare così lontana dall’ecosostenibilità e che nella maggior parte dei casi si serve di tessuti e di materie prime di grande valore. Qualcosa sta cambiando e anche le case di moda più importanti hanno iniziato a cambiare prospettiva.

Moda e riciclo, ecco un binomio ormai ben noto. Non è però così scontato che ad avvicinarsi ai materiali di recupero sia l’alta moda, che appare così lontana dall’ecosostenibilità e che nella maggior parte dei casi si serve di tessuti e di materie prime di grande valore. Qualcosa sta cambiando e anche le case di moda più importanti hanno iniziato a cambiare prospettiva.

I materiali scelti dalle case di alta moda per realizzare capi e accessori non sono dunque più così prevedibili. Al centro di un progetto nato in Italia troviamo, ad esempio, il riciclo dell’alluminio. Si tratta di Carmina Campus, un brand nato da un’idea di Ilaria Venturini Fendi, che ha pensato di realizzare borse, accessori ed elementi d’arredo a partire dall’alluminio riciclato.

In questo modo anche l’alta moda si impegna per conciliare il rispetto dell’ambiente con la creatività nella realizzazione di nuove proposte. Il progetto Carmina Campus è nato per proporre un approccio diverso alla creatività e al consumo. Accanto agli accessori realizzati con l’alluminio riciclato è sorto un negozio interamente dedicato alla vendita al pubblico di una selezione di accessori, oggetti e arredi ottenuti esclusivamente con materiali riciclati e di riuso.

Re(f)use si trova a Roma, in via Fontanella Borghese 40. Il nome nasce dall’unione delle parole “Reuse” e “Refuse”, con il significato di rifiutare l’eccesso di consumo, inventare nuove vite per le cose e prolungare l’uso dei materiali e degli oggetti. Accessori, gioielli e pezzi d’arredamento vengono realizzati da artisti italiani e internazionali a partire dai materiali di recupero. Si tratta di pezzi unici, originali e a tiratura limitata. Il progetto esalta la creatività e utilizza oggetti già esistenti, scarti, fondi di magazzino, reinventando forme, funzioni e materiali in modo non convenzionale. Ogni pezzo è dotato di un cartellino che ne racconta la storia.

Le linee di accessori, con particolare riferimento alle borse, possono essere legate a temi specifici, come quello dei rifiuti, dello spreco dell’acqua e dell’inquinamento causato dal traffico autostradale e aereo. L’oggetto simbolo della nuova collezione è la borsa della serie Space West, che è stata confezionata con il riuso dei fondi delle lattine delle bevande. Anche bracciali e gioielli sono stati realizzati proprio grazie al riuso delle lattine.

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L’alluminio è un materiale riciclabile al 100% e il suo riutilizzo consente un enorme risparmio di energia e di materie prime. Carmina Campus si rifà ad una creatività sostenibile che cerca di dare piccole ma concrete risposte alla crisi economica, ambientale e sociale, nella convinzione che questi tre ambiti siano interconnessi e inscindibili.

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Per maggiori informazioni: carminacampus.com.

Marta Albè

Fonte foto: cial.it

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