Tre giovanissimi genitori morti nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio abusiva: era il primo giorno di lavoro in nero

Un papà che si era appena sposato e due mamme single deceduti: è questo il tragico bilancio dell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio abusiva e senza autorizzazione. I tre non erano stati formati per maneggiare materiali pirotecnici altamente pericolosi

Un’esplosione devastante ha sconvolto Ercolano, nei pressi di Napoli, il 18 novembre 2024, causando la morte di tre giovani lavoratori. La tragedia si è consumata in una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio situata in una zona rurale tra Ercolano e San Giorgio a Cremano.

A fare ancora più rabbia è ciò che gli inquirenti hanno scoperto. Stando alle prime indagini, l’attività era aperta da pochi giorni ed era priva di qualsiasi autorizzazione legale. A ciò si aggiunge il fatto che era stata allestita in una struttura improvvisata, utilizzata sia come deposito che come laboratorio.

Le vittime sono tre ragazzi: Samuel Tafciu, 18 anni, e le gemelle Aurora e Sara Esposito, di 26 anni. Tutti loro erano al primo giorno di lavoro. Samuel, di origine albanese, era papa: aveva avuto da pochi mesi una bambina con una diciassettenne che aveva sposato di recente. Anche Aurora e Sara erano mamme single e lavoravano per mantenere i loro figli.

Il gruppo era stato reclutato per l’occasione, senza alcuna formazione specifica nel maneggiare materiali pirotecnici altamente pericolosi. Secondo le testimonianze, i tre si erano fermati per pranzo e si apprestavano a riprendere le attività quando è avvenuta l’esplosione.

Le autorità stanno indagando per individuare i responsabili

Il boato, avvertito chiaramente nei comuni circostanti, è stato seguito da una colonna di fumo visibile a distanza. Sul posto sono giunti rapidamente i soccorritori, ma ormai non c’era più nulla da fare per i tre ragazzi con le condizioni dei corpi hanno reso necessaria una complessa identificazione.

Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha espresso profondo cordoglio per l’accaduto, sottolineando che nel Comune non risultavano autorizzazioni per attività di questo tipo. Ha ribadito l’importanza di educare i giovani al rispetto della legalità, affinché tragedie simili non si ripetano. Le autorità stanno indagando per individuare i responsabili dell’attività illegale, mentre cresce l’indignazione per le condizioni di precarietà che hanno portato alla morte di tre giovani lavoratori.

Una tragedia che ancora una volta riporta all’attenzione pubblica il problema del lavoro nero e delle attività abusive, oltre al rischio derivante da pratiche non regolamentate in settori altamente pericolosi. Nonostante manchi oltre un mese alle festività di fine anno, già contiamo le prime vittime di questi fuochi d’artificio che si rivelano sempre più letali se in mani inesperte.

E non possiamo non riflettere su come sia possibile morire così giovani lasciando dei bimbi orfani perché costretti a lavorare in queste condizioni, non avendo altro futuro che rivolgersi ad impieghi in nero e altamente pericolosi per cercare di arrivare a fine mese.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram