A Tokyo è in atto un piano per una maggiore efficienza energetica degli edifici pubblici. Si inizia a lavorare un'ora prima e ci si veste più leggeri per limitare il consumo di elettricità legato all'illuminazione e all'aria condizionata
Il disastro nucleare nella centrale di Fukushima, oltre a mettere in ginocchio il Giappone e a far fare marcia indietro sull’atomo, ha creato un’emergenza anche dal punto di vista energetico essendo la centrale una delle principali fonti di energia per il fabbisogno della città di Tokyo. E così il popolo giapponese, noto per la sua capacità di reazione immediata, corre ai ripari. Non solo annunciando a livello nazionale un nuovo piano energetico basato sulle fonti rinnovabili, ma anche lavorando sugli sprechi energetici. È su questa scia che si inserisce la recente decisione della città di Tokyo di anticipare di un’ora l’orario lavorativo. Iniziando alle 7.30, gli impiegati del comune potranno lasciare l’ufficio alle 4.15 del pomeriggio.
In questo modo, sfruttando meglio le ore di luce all’inizio di questa estate, i funzionari della città auspicano di usare meno l’aria condizionata e l’illuminazione degli uffici. Ma la decisione, che sicuramente ha fatto breccia tra gli impiegati, in realtà viene dall’alto.
Dopo il disatro nucleare, il governo centrale ha chiesto agli uffici governativi di tagliare il consumo di energia elettrica del 15 per cento, imponendo anche un limite all’aria condizionata impostando la temperatura a 28 gradi Celsius (82 gradi Fahrenheit).
“Dovrebbe essere una buona cosa, e non richiede alcun costo” ha spiegato il governatore di Tokyo Shintaro Ishihara. “Penso che tutto il Giappone dovrebbe farlo nel periodo estivo“. Non si tratta però dell’unica misura prevista per risparmiare sull’energia. I funzionari sono stati anche incoraggiati dal governo, la scorsa settimana, a seguire un nuovo codice di abbigliamento chiamato “Super Cool Biz“: abiti più leggeri, polo, camicie Aloha e anche scarpe da ginnastica al posto della cravatta e la giacca tradizionali.
Anche per il privato sono giunti i consigli del governo: usare ventilatori elettrici invece dei condizionatori, staccare gli elettrodomestici quando non sono in uso ed aumentare le impostazioni di temperatura sui frigoriferi.
Ishihara ha anche fissato un obiettivo ancora più drastico: una riduzione del 25 per cento dei consumi energetici per Tokyo. “Per dare il buon esempio non dovremmo tenere le luci accese presso i nostri uffici fino a tarda notte“, ha detto l’ufficiale della città Hideo Ishii. Secondo Ishihara, un’altra soluzione sarebbe quella di stabilire un’ora legale, spostando gli orologi avanti durante l’estate, come avviene in molti paesi occidentali.
Almeno questo, noi italiani, lo facciamo. Ma il resto? Mano sulla coscienza.
Francesca Mancuso