Ufficio: lavoro e impegno non riconosciuto provoca stress

Se le capacità sul posto di lavoro non vengono riconosciute, ciò potrebbe portare a un vero e proprio stress cronico.

Stress a lavoro: quanto conta l’approvazione degli altri? Più di quanto si pensi, soprattutto se si considera che una netta differenza la fa proprio un “ufficiale” riconoscimento del proprio impegno da parte di colleghi e superiori. Se manca questo, il lavoratore può soffrire di stress cronico.

È la conclusione cui giungono i ricercatori olandesi dell’Università di tecnologia di Eindhoven, secondo cui se le capacità sul posto di lavoro non vengono riconosciute, ciò potrebbe portare a un malessere che potrebbe anche andare al di là di delle più “classiche” pressioni psicologiche derivanti dal troppo lavoro o dall’occupare mansioni di più grande responsabilità.

Lo studio pubblicato su Psychoneuroendocrinology, in particolare, mira ad esaminare la relazione tra gli indicatori fisiologici dello stress, come può essere l’ormone dello stress detto “cortisolo, e gli indicatori psicologici, come la percezione dello stress, per fare una sorta di analisi della salute dei dipendenti e le loro prestazioni lavorative.

La ricerca

Il cortisolo è anche detto “ormone dello stress” perché l’organismo aumenta la sua produzione proprio in condizioni di stress psico-fisico e con la sua azione riesce a inibire le funzioni corporee non indispensabili nel breve periodo e sostenere le funzioni degli organi vitali.

Un valore di cortisolo alto può essere scatenato tanto da cause patologiche, come un eccessivo funzionamento della ghiandola tiroidea, quanto da cause non patologiche, come un’attività sportiva troppo intensa. In certe situazioni è di grande aiuto, ma quando i suoi livelli si mantengono elevati per un tempo prolungato, si parla di cronicità.

Gli studiosi hanno confrontato i livelli di cortisolo e il livello di stress di 91 persone durante una settimana lavorativa con quelli di 81 persone che, oltre all’ufficio, dovevano frequentare anche un corso di crescita professionale.

Dai risultati è emerso che proprio l’impegno che ci si mette in un lavoro rispetto alla ricompensa ottenuta in termini di riconoscimenti sembra essere il principale fattore determinante dello stress sul luogo di lavoro, ma solo tra le persone che hanno carichi di lavoro particolarmente elevati e lunghe ore.

Quando ti piace il tuo lavoro e vuoi fare bene, ma non ricevi alcuna promozione o aumento salariale, questo cocktail porta ad un alto livello di cortisolo – spiegano gli autori. Quindi di stress cronico”.

Cercare l’approvazione degli altri è davvero importante? Se questo si traduce in uno stress in ufficio e in nessuna ricompensa, anche e perché no in termini economici, certo che lo è. Se è vero che nella propria vita ognuno di noi non dovrebbe mai aspettarsi che qualcuno dica che se si sta facendo la cosa giusta, sul posto di lavoro è un po’ diverso e la sottile linea del giusto merito è sempre lì a rimarcarci il dovuto. L’opinione positiva, insomma, conta eccome.

E poi, non è forse vero che meno stress genera più felicità e che più felicità rende più produttivi? E allora coraggio, datori e colleghi, riconosciamo il valore, l’impegno e la tenacia di chi è all’opera!

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Germana Carillo

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