Lo smart working? Ci aiuta a mangiare meglio e a sentirci meno stressati

Secondo una revisione di 1.930 studi, il lavoro da casa porta ad una dieta più equilibrata, una riduzione dello stress e una minore pressione sanguigna

Un’ampia analisi di 1.930 studi sullo smart working ha messo in evidenza sia i benefici sia i potenziali svantaggi di questa modalità lavorativa, particolarmente in seguito alla pandemia di COVID-19. Secondo la revisione, lavorare da remoto può portare a miglioramenti nella salute fisica e mentale dei dipendenti.

Tra i vantaggi segnalati, vi sono una dieta più equilibrata, una riduzione dello stress e una minore pressione sanguigna. Lavorando da casa, infatti, molti dipendenti hanno la possibilità di dedicare più tempo alla preparazione di pasti sani, portando a un aumento dell’assunzione di frutta, verdura e prodotti freschi. Questa maggiore attenzione alla dieta ha contribuito a una riduzione della pressione sanguigna e a una generale sensazione di benessere.

Inoltre il lavoro remoto ha dimostrato di ridurre lo stress. La possibilità di lavorare in un ambiente familiare e di organizzare meglio il proprio tempo ha permesso a molti di trovare un equilibrio tra vita professionale e vita privata. Questo approccio più flessibile ha avuto un impatto positivo sulla salute mentale, consentendo ai lavoratori di sentirsi meno sotto pressione e più motivati.

Più produttività e meno assenze dal lavoro

Un altro beneficio importante è la maggiore produttività riscontrata da molti dipendenti. Lavorare da casa ha permesso di eliminare le distrazioni tipiche dell’ufficio e di organizzare meglio le proprie attività. I lavoratori hanno anche segnalato che le modalità di lavoro a distanza sono particolarmente efficaci per le attività creative, dove un ambiente tranquillo e privo di interruzioni può stimolare l’ispirazione.

Infine la revisione ha mostrato che i lavoratori a distanza tendono a essere meno inclini a malattie e assenze dal lavoro. Con meno spostamenti e il minor rischio di esposizione a patogeni in ambienti affollati, i dipendenti che lavorano da casa riportano tassi di malattia inferiori. Questo non solo beneficia i lavoratori stessi, ma si traduce anche in un aumento della produttività per le aziende, poiché i dipendenti possono dedicare più tempo alle loro mansioni.

Il professor Neil Greenberg, psichiatra del King’s College di Londra, ha sottolineato l’importanza di considerare il lavoro da casa come una forma valida e seria di impiego. Le organizzazioni devono garantire che i lavoratori da remoto possano svolgere le loro mansioni in modo efficiente, simile a come si farebbe in un ufficio.

Greenberg si è anche detto contrario alla riduzione dello smart working con diverse aziende che stanno tornando a richiedere la presenza in ufficio, creando tensioni tra datori di lavoro e dipendenti. Questa scelta potrebbe infatti risultare obsoleta e controproducente, portando le aziende a perdere talenti e a essere meno reattive in caso di emergenze future.

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Fonte: Journal of Occupational Health

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