Smart working per ripopolare i borghi d’Italia, la proposta di legge rivoluzionaria

Quanto prevede la proposta di legge presentata dall’Associazione nazionale Comuni d’Italia e dal Cts “Borghi più belli d’Italia”.

Una casa e una connessione internet per ripopolare i piccoli borghi: è quanto contenuto nella proposta di legge presentata dall’Associazione nazionale Comuni d’Italia e dal Comitato tecnico scientifico “Borghi più belli d’Italia”. Lo scopo? Rianimare i Comuni con meno di 5mila abitanti e, perché no, migliorare la qualità della vita dei lavoratori.

Se siete in smart working, allora, è in questi posti meravigliosi che potrete trasferirvi! Almeno è questo quanto contenuto nel disegno di legge avente ad oggetto la “Delega al Governo per la promozione del lavoro agile nei piccoli comuni”, promossa da Francesco Maria Spanò, membro del Cts del club I borghi più belli d’Italia.

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Pendolari, studenti, o, più semplicemente, lavoratori in regime smart working, hanno scelto di permanere, durante l’annus horribilis, nella città natale, favorendo il ripopolamento dei piccoli comuni a scapito delle aree metropolitane. Un’inversione di tendenza che dobbiamo accogliere: adesso abbiamo la possibilità di dare nuova linfa a quei borghi, gioielli italiani, fino a oggi troppo spesso dimenticati. Adesso è il momento di riappropriarci del nostro patrimonio culturale, fatto di queste piccole realtà, che hanno il potenziale per diventare hub di idee e creatività, dice Spanò.

 A essere proposto è il “riconoscimento di incentivi fiscali e contributivi ai datori di lavoro che promuovono lo svolgimento nei piccoli comuni dell’attività lavorativa in modalità di lavoro agile, per un periodo non inferiore a cinque anni”.

La proposta di legge si compone a partire da quattro pilastri, elaborati in tre articoli:

  • il ripopolamento dei borghi d’Italia
  • una nuova e più versatile definizione di smart working
  • garanzia dei servizi essenziali e di incentivi volti alla migrazione presso i piccoli comuni
  • la valorizzazione del territorio e delle attività locali e artigianali

L’obiettivo è rianimare i borghi grazie alla versatilità che il digitale garantisce: rendere i piccoli comuni dei centri innovativi per la vita lavorativa di tutti coloro che sceglieranno, grazie a incentivi per il lungo periodo, di risiedere lontano dalle città metropolitane ma in un ambiente “a misura d’uomo, si legge nella nota.

I nostri territori hanno vissuto per anni il fenomeno dello spopolamento, una goccia cinese che ha solcato le tante piccole realtà che costellano il Lazio e l’Italia intera, fatta di borghi, di tradizioni antiche, di volti e personaggi che con il tempo rischiano di scomparire ed essere dimenticati, ora è il momento di invertire la tendenza, riappropriarsi delle proprie radici e ricostruire se stessi e quelle realtà che hanno solo bisogno di un soffio per spazzare via la polvere posatasi sopra di esse per tornare a brillare. Abbiamo un patrimonio importante, un tesoro unico che grazie alla sensibilità di leggi come questa può tornare ad essere un vanto e una modalità di vita nuova, un’occasione importante per cittadini e amministratori che Anci Lazio accoglie con estrema positività, conclude Riccardo Varone, presidente ANCI Lazio.

Fonte: ANCI Lazio

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