In Commissione Lavoro è cominciato ieri, giovedì 4 aprile, l’esame delle proposte di legge per ridurre a quattro giorni la settimana lavorativa
Ha avuto il via ieri, in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, l’esame delle proposte di legge presentate da tre partiti dell’opposizione per avviare una sperimentazione di tre anni della settimana lavorativa corta a 4 giorni.
Riduzione del monte ore settimanali, contributi ai datori di lavoro e/o la creazione di un fondo: PD, M5S e Alleanza Verdi-Sinistra mirano – soprattutto tramite una modifica dei Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (CCNL) – ad allinearsi a parecchi Paesi europei che hanno già introdotto la riduzione dell’orario lavorativo.
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In Italia, tuttavia, esistono già alcune realtà aziendali che stanno sperimentando i turni lavorativi dei dipendenti dal lunedì al giovedì, ma in linea di massima il nostro orario di lavoro standard è di 40 ore settimanali per i lavoratori a tempo pieno.
Le proposte dei tre partiti
Le tre proposte di legge delle opposizioni esaminate in sede referente nella Commissione Lavoro della Camera:
- l’Associazione verdi e Sinistra (Avs) propone una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario da 40 a 34 ore e l’istituzione di un fondo per incentivare i datori di lavoro a ridurre l’orario settimanale del 10%
- Il Movimento 5 Stelle vuole concedere alle organizzazioni sindacali e ai datori di lavoro la facoltà di stipulare specifici contratti che riducano le ore settimanali di lavoro fino a un minimo di 32 ore, mantenendo lo stesso stipendio. La proposta prevede anche l’offerta ai datori di lavoro di un esonero parziale dai contributi previdenziali e assicurativi per i primi tre anni di applicazione della nuova normativa
- dal PD arriva invece la formula di un incentivo sotto forma di esonero parziale dai contributi previdenziali per le imprese che adottano la riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione
I deputati della Commissione Lavoro di Montecitorio dovranno ora riunirsi in sede referente per esaminare i testi proposti dalle opposizioni; frattanto dall’inizio di aprile è terminata la procedura per lo smart working semplificato attivato durante il Covid e valido per alcune categorie di lavoratori.
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