Reinventare te stesso, ecco come rifare l'inventario delle competenze per un un nuovo inizio a livello professionale... e non solo.
È possibile reinventare se stessi? La risposta è affermativa ma reinventarsi può essere difficile per chi non è abituato a farlo e non ha una mentalità abbastanza elastica. E anche chi è più propenso per natura, o perché ha imparato strada facendo, può trovare delle difficoltà. Lasciare il vecchio per il nuovo è per certi versi destabilizzante ma vivere questo passaggio come se fosse un’avvincente avventura aiuta a farlo in modo diverso.
Se sul piano personale, però, bisogna andarci cauti perché può trattarsi di un percorso più lungo e articolato, sul piano professionale possiamo provare ad aprirci a nuove possibilità più facilmente, mettendo in pratica i suggerimenti di vari coach del settore che possono aiutarci a delineare e raggiungere gli obiettivi.
Il Master Executive Coach, mentore e motivatore Daniel Colombo, per esempio, suggerisce che per reinventarsi è necessario passare attraverso 3 fasi. La prima è quella del dubbio o del rifiuto, durante la quale ci si sente dubbiosi in merito al proprio potenziale. Questa fase, secondo Colombo, è la migliore per registrare i propri talenti e capacità, ovvero per fare una sorta di inventario.
Secondo la dott.ssa Henriette Klauser, autrice di “Write It Down, Make It Happen: Knowing What You Want, and Getting It“, nei momenti di blocco è utile anche porsi domande chiave, immaginare la propria potenziale carriera e vita futura, e appuntare tutto nero su bianco.
La seconda fase secondo Colombo è quella della valutazione e considerazione, durante la quale si iniziano a valutare le alternative e si prende consapevolezza dei pensieri limitanti per poterli poi sostituire.
La terza e ultima fase è quella del movimento e dell’azione, durante la quale bisogna progettare un piano strategico per attivare il cambiamento abbandonando vecchie convinzioni, ruoli, pensieri. In questa fase, suggerisce Colombo, si possono apprendere cose nuove attraverso la formazione, si possono acquisire esperienze e coltivare reti di scambio o affidarsi all’aiuto di coach professionisti.
Durante il percorso Colombo consiglia di creare uno SWOT disegnando una semplice croce su un foglio e inserendovi punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce. Questa croce aiuta a capire in che punto ci troviamo. Dopodiché invita a trovare una rete di supporto incoraggiante e a pensare che le possibilità a cui abbiamo accesso sono infinite e non limitate, come potremmo credere.
I risultati previsti vanno misurati stabilendo un’analisi mensile per verificare e regolare il corso degli eventi. Una sorta di previsione! Utile poi la creazione di un marchio personale, che dev’essere unico e originale, e l’aiuto di un professionista che possa aiutarci nel percorso di reinvenzione, aiutandoci a rilasciare vecchi schemi per lasciare il posto a quelli nuovi. Perché anche se la reinvenzione riguarda solo il piano professionale, in realtà è inevitabile che inneschi, almeno in parte, un processo di cambiamento più ampio.
Per iniziare questo percorso esistono in commercio anche numerosi libri di famosi coach che propongono consigli mirati, per esempio il manuale “New Job, New You: A Guide to Reinventing Yourself in a Bright New Career” di Alexandra Levit, famosa consulente e scrittrice che sull’argomento ha pubblicato numerosi libri. Nel suo manuale, Alexandra spiega perché non è mai troppo tardi per ricominciare e avviare una carriera nuova e soddisfacente. Un altro spunto interessante per familiarizzare con l’argomento!
FONTI: Daniel Colombo/Henriette Klauser
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