Avete sbagliato a stampare l'etichetta? La normativa europea è cambiata e il logo sull’etichetta delle confezioni dei prodotti necessita di una correzione? Niente Paura! Grazie al nuovo sistema italiano, brevettato dalla Rotoprint Sovrastampa di Lainate (MI), è ora possibile correggere e riutilizzare qualsiasi tipo di materiale stampato, con un risparmio di tempi, costi, materiali, stoccaggio e macero, e naturalmente con un grande beneficio per l‘ambiente.
Avete sbagliato a stampare l’etichetta? La normativa europea è cambiata e il logo sull’etichetta delle confezioni dei prodotti necessita di una correzione? Niente Paura! Grazie al nuovo sistema italiano, brevettato dalla Rotoprint Sovrastampa di Lainate (MI), è ora possibile correggere e riutilizzare qualsiasi tipo di materiale stampato, con un risparmio di tempi, costi, materiali, stoccaggio e macero, e naturalmente con un grande beneficio per l‘ambiente.
Grazie a questa invenzione infatti, molte aziende del nostro Paese si sono adeguate alle nuove normative europee, correggendo i loro prodotti senza sprechi. Un esempio?
Da circa un anno, il marchio europeo Dop (che identifica la Denominazione d’origine protetta di un prodotto) si è colorato di rosso per risultare più chiaro e immediato all’occhio del consumatore e le aziende hanno dovuto modificare i colori di tutte le etichette. In teoria avrebbero dovuto buttare tutto e ristampare le etichette daccapo e invece, con l’invenzione italiana, i colori sono stati modificati dopo la stampa, con estrema precisione.
“Sono più di 100 i prodotti italiani Dop interessati dal cambiamento, in vigore dal 1° maggio 2010 – ha spiegato Gian Carlo Arici, titolare di Rotoprint e inventore del brevetto-. L’Unione Europea ha disposto il restyling del logo, prima giallo-blu, per evitare confusione con il marchio Igp (Indicazione geografica protetta) che ha gli stessi colori. Dopo un anno, si rivolgono a noi ancora tante aziende che sono alle prese con la gestione dei vecchi imballaggi dal bollino sbagliato: un problema con grandi ricadute economiche e ambientali. Noi, però, possiamo dare un nuovo aspetto e una nuova vita a materiali altrimenti destinati alla discarica. Allungare il ciclo di vita degli imballaggi –ha continuato Arici- porta alle aziende un risparmio significativo. Non sono costrette a produrre nuovo materiale ed evitano i costi di stoccaggio e di smaltimento in discarica. Inutile dire che questo ha effetti positivi anche sull’ambiente”.
Qualche esempio? Date un’occhiata qui
Verdiana Amorosi