Just Eat, l’algoritmo sanziona i riders per scarse prestazioni (ma non tiene conto di traffico e sicurezza dei lavoratori)

L’algoritmo “Scoober” di Just Eat penalizza ingiustamente i riders, senza considerare le variabili come traffico, topografia della città e sicurezza soprattutto in estate

La recente protesta della Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia contro Just Eat ha acceso i riflettori sulle difficili condizioni lavorative dei rider. Secondo il sindacato, l’algoritmo utilizzato dall’azienda per monitorare le prestazioni dei rider penalizzerebbe ingiustamente i lavoratori, imponendo ritmi insostenibili senza tenere conto delle reali condizioni stradali e climatiche.

In particolare, il sindacato denuncia come l’algoritmo “Scoober”, utilizzato per organizzare le consegne, calcoli i tempi di percorrenza in base ai percorsi teoricamente più rapidi, senza considerare le variabili reali come il traffico, la topografia della città e le condizioni di sicurezza.

Questo approccio porta a sanzioni per presunta “bassa performance” nei confronti dei rider che non riescono a rispettare i tempi di consegna imposti. Un esempio citato dal sindacato riguarda una lavoratrice in bicicletta che è stata multata perché l’algoritmo ha previsto una velocità di percorrenza media di 26,3 km/h, una velocità paragonabile a quella di un ciclista professionista, ignorando le difficoltà causate dal traffico e dalle condizioni stradali.

La situazione è resa ancora più critica dalle alte temperature estive, che rendono necessarie frequenti pause per evitare malori o incidenti. Tuttavia l’algoritmo sembra considerare queste pause come “tempo perso”, penalizzando ulteriormente i lavoratori.

La replica di Just Eat

Inoltre la continua estensione delle zone di consegna costringe i rider a coprire distanze sempre maggiori, aumentando stress e fatica, e incrementando i rischi legati alla sicurezza stradale. Nonostante le ripetute richieste del sindacato per una revisione del sistema di valutazione e per un miglioramento delle condizioni lavorative, Just Eat sembra aver fatto pochi progressi.

Il sindacato sottolinea come l’azienda non abbia tenuto conto delle raccomandazioni di enti come INPS, INAIL e Regione Toscana riguardo la mitigazione dei rischi legati al lavoro all’aperto durante le ondate di calore. In risposta Just Eat ha affermato di mantenere un dialogo costruttivo con i sindacati e di essere impegnata a migliorare le condizioni dei rider.

Tuttavia ha precisato che le sanzioni recenti hanno riguardato solo una piccola percentuale della flotta, indirizzate a individui con comportamenti sistematicamente non collaborativi. Nonostante queste dichiarazioni, la Filt Cgil continua a denunciare un peggioramento delle condizioni lavorative dei rider, chiedendo un intervento urgente per garantire la loro sicurezza e dignità sul lavoro.

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Fonte: Filt Cgil Fi-Po-Pt

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