Tirocini, equo compenso e accesso alla protezione sociale: la Commissione europea accoglie le richieste del Parlamento europeo e si impegna a presentare una proposta legislativa prima della fine della legislatura per migliorare le condizioni dei tirocini in Europa. Non si stabilisce precisamente quale sarà la retribuzione minima per i tirocinanti, che dovrà essere stabilita dai singoli Stati
Tirocini o stage o comunque si voglia chiamarli bisognerà pagarli, basta sfruttare nel vero senso la forza lavoro approfittando della “formazione” di giovani leve. Almeno questo è quanto auspica la Commissione europea che ha indirizzato a tutti gli Stati membri una lettera con cui presenta una proposta legislativa volta a introdurre l’obbligatorietà di una retribuzione per consentire ai ragazzi di coprire almeno le spese.
I tirocini non retribuiti sono ancora oggi diffusissimi, utili alle aziende soprattutto per disporre di lavori e professionalità senza costi aggiuntivi.
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Per questo motivo, a partire dalla parità retributiva e dall’accesso alla protezione sociale per i tirocinanti, la Commissione europea si impegna a colmare il gap della mancanza di una legislazione condivisa e comunitaria.
I tirocini rappresentano un importante trampolino di lancio per i giovani nel mercato del lavoro – si legge nella comunicazione. Considerati i vantaggi distintivi dei tirocini, i giovani hanno chiesto migliori condizioni per la formazione nell’UE e hanno presentato una petizione per il divieto dei tirocini non retribuiti come eredità dell’Anno europeo della gioventù.
Quindi Bruxelles si impegna ad “aggiornare la sua qualità quadro normativo per i tirocini nel 2024 per affrontare questioni quali la retribuzione equa e l’accesso alla protezione sociale”. In particolare, la Commissione intende dare seguito alla risoluzione del Parlamento con una proposta di atto legislativo, che verrà “nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità, sussidiarietà e legiferare meglio”.
La Commissione non ha stabilito precisamente quale sarà la quota minima prevista per la retribuzione dei tirocinanti, ma in ogni caso prima la proposta di direttiva o regolamento che verrà presentata dalla Commissione dovrà ricevere l’approvazione del Parlamento europeo e successivamente del Consiglio dell’Ue.
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