Bonus baby sitter, reddito d’emergenza fino a 800 euro e stop ai licenziamenti: le novità del “decreto aprile”

Il decreto aprile sarà discusso nel prossimo Consiglio dei Ministri di maggio e contiene alcune novità per lavoratori e imprese

Il decreto aprile sarà discusso nel prossimo Consiglio dei Ministri di maggio e contiene alcune novità per lavoratori e imprese, stando alla bozza annunciata dalle agenzie di stampa. Licenziamenti sospesi per cinque mesi, novità sul reddito di emergenza e bonus baby sitter valido anche per pagare i centri estivi tra le misure previste.

‘Nuove misure urgenti di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19′: il decreto aprile, dovrebbe essere discusso e approvato all’inizio della prossima settimana, include alcune conferme e altre novità rispetto al decreto di marzo.

Nella bozza, come riporta Adnkronos, si parla del discusso Reddito di emergenza (anche per i lavoratori in nero) da 400 a 800 euro e si ampliano i requisiti del Reddito di Cittadinanza, mentre il bonus baby sitter dovrebbe essere portato a 1.200 euro (2.000 per il personale sanitario), e utilizzabile anche per pagare i centri estivi ed educativi. Inoltre, potrebbe essere riconosciuta un’indennità fino a 600 euro anche ai lavoratori domestici.

Reddito di emergenza (Rem)

“ll Rem è determinato in un ammontare pari a 400 euro mensili fino ad un massimo comunque non superiore a 800 euro mensili – si legge nella bozza –  Il Rem è erogato per tre mensilità a decorrere dal mese in cui è stata presentata la domanda che va presentata entro il termine del mese di luglio 2020”.

Inteso comunque come reddito per particolari situazioni di povertà, è cumulabile con il Reddito di Cittadinanza ma è riconosciuto a nuclei familiari con particolari condizioni di indigenza.

“Il Rem è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso cumulativamente […] dei seguenti requisiti: a) residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio; b) un valore del reddito familiare, nel mese precedente la richiesta del beneficio e in ciascuna mensilità che precede le erogazioni successive, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio e con un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000; d) un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) inferiore ad euro 15.000”.

Indennità per gli autonomi

Gli autonomi che a marzo sono risultati beneficiari dell’indennità di 600 euro,potranno ricevere il bonus anche per il mese di aprile, e alle partite Iva che hanno subito una riduzione del 33% del reddito a marzo e aprile, iscritti alla gestione separata non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, dovrebbe essere riconosciuta una indennità per il mese di maggio pari a 1000 euro.

Reddito di cittadinanza

I requisiti per accedere al Reddito di cittadinanza (Rdc) verranno ampliati.

“In relazione alle domande presentate dal 1° luglio 2020 sino al 30 ottobre 2020, i requisiti di accesso sono così modificati: la soglia del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) è incrementata da 9.360 euro a 10.000 euro; 2) la soglia del valore del patrimonio immobiliare di cui al numero 2), è incrementata da 30.000 euro a euro 50.000; 3) la soglia del valore del patrimonio mobiliare di cui al numero 3) è incrementata da 6.000 euro a 8.000 euro oltre agli incrementi ivi previsti”.

Indennità per i lavoratori domestici

Ai lavoratori domestici che al data del 23 febbraio 2020 avevano uno o più contratti di lavoro per una durata complessiva non superiore a 20 ore settimanali, potrebbe essere erogata per aprile e maggio un’indennità di 400 euro, per ciascun mese. Mentre chi aveva contratti di durata complessiva superiore a 20 ore settimanali, potrebbe usufruire di un bonus di 600 euro il mese di aprile e analogo per il mese di maggio.

Stop ai licenziamenti e proroga della Cassa Integrazione

Il periodo di sospensione dei licenziamenti viene ampliato da due a cinque mesi rispetto al precedente decreto e la cassa integrazione viene estesa da 9 settimane a 18 settimane per periodi tra il 23 febbraio 2020 e il 31 ottobre 2020.

Vengono prorogate per altri due mesi le indennità Naspi e Dis-Coll che scadono tra il 1° febbraio e il 30 aprile 2020. Viene inoltre sospeso il contributo addizionale per i contratti a tempo determinato rinnovati entro la data del 31 agosto, secondo quanto è stabilito dal decreto dignità.

Congedo parentale

A decorrere dal 5 marzo e sino al 30 settembre 2020 per non più di 30 giorni, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto ad uno specifico congedo per i figli di età non superiore ai 12 anni, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione.

Restiamo ora in attesa dell’approvazione definitiva.

Fonti di riferimento: Adnkronos

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