“Se sei triste non lavorare”, un imprenditore cinese concede ai suoi dipendenti il congedo di infelicità

Fino a 10 giorni all’anno ci si può assentare dal lavoro se si è tristi: un imprenditore cinese concede ai suoi dipendenti fino a 10 giorni di “congedo di infelicità”, una misura con cui lui vuole incentivare la serenità dei lavoratori e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. L’iniziativa è di Yu Donglai, fondatore e presidente di Pang Dong Lai, catena di vendita al dettaglio nella provincia cinese di Henan

“Se sei triste non lavorare”: Yu Donglai, fondatore e presidente di Pang Dong Lai, catena di vendita al dettaglio nella provincia cinese di Henan, cinese concede ai suoi dipendenti fino a 10 giorni di “congedo di infelicità”, una misura con cui lui vuole incentivare la serenità dei lavoratori e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

L’imprenditore, con questa iniziativa, ribadisce la sua condanna alla proverbiale cultura cinese che sostiene orari di lavoro lunghi: il suo personale lavora 7 ore al giorno, ha i fine settimana liberi e riceve una serie di benefit, tra cui cinque giorni liberi durante il Capodanno lunare. In Cina (e non solo) è considerato un vero illuminato.

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L’annuncio di questa nuova possibilità data ai dipendenti è stato fatto nel corso della China Supermarket Week del 2024, un evento di sei giorni per promuovere lo sviluppo del settore dei supermercati del Paese.

Voglio che ogni membro dello staff abbia la libertà – ha dichiarato Yu Donglai come riporta il South China Morning Post – Tutti hanno momenti in cui non sono felici, quindi, se non sei felice, non venire a lavorare. Questo congedo non può essere negato dalla direzione. La negazione è una violazione

L’idea del “congedo di infelicità” ha raccolto sostegno sui social media del continente: infatti, secondo uno studio del 2021 sull’ansia sul posto di lavoro in Cina, oltre il 65% dei dipendenti si sente stanco e infelice al lavoro, e i bassi salari, le relazioni interpersonali complesse e la cultura dello straordinario sono le principali fonti di emozioni negative sul posto di lavoro nel continente.

Far fare gli straordinari al personale non è etico e rappresenta un’espropriazione delle opportunità di crescita di altre persone

tuona l’imprenditore

Lo stipendio medio mensile dei dipendenti dell’azienda è di 7.000 yuan (circa 890 euro), contro una media cinese nel settore del commercio al dettaglio di 3.566 yuan (circa 450 euro, dati 2019).

Tutto questo, nonostante l’imprenditore abbia solo 13 negozi a Xuchang e Xinxiang, due cittadine nella provincia di Henan, ha fatto guadagnare a Pang Dong Lai il riconoscimento a livello nazionale di “tetto dell’industria cinese”, grazie all’elevato standard di servizio al cliente raggiunto nei suoi 29 anni di storia.

Il supermercato Pang Dong Lai è dotato di armadietti per animali domestici all’ingresso, insieme a dispositivi dedicati per l’acqua e il raffreddamento degli animali domestici. E offre inoltre circa 100 servizi gratuiti, tra cui la misurazione gratuita della pressione arteriosa e la pulizia dell’aria condizionata.

Un’oasi nel deserto, che speriamo faccia davvero scuola contro lo sfruttamento dei lavoratori.

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Fonte: South China Morning Post

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